Già ampiamente dato per trionfatore da mesi, il candidato del Partito liberaldemocratico Minjoo, Moon Jae-in, è stato eletto nuovo presidente della Corea del Sud, vincendo così – almeno secondo gli exit poll la corsa alla Casa Blu (la Casa Bianca sudcoreana).
Chi è Moon Jae-in
Moon Jae-in, sessantaquattro anni, già avvocato per i diritti umani e attivista studentesco, è figlio di rifugiati nordcoreani e, in alcune occasioni ha raccontato di quando da piccolo faceva la fila per ricevere le razioni alimentari. Da studente universitario, nel 1972, è stato imprigionato per aver protestato contro la dittatura militare che all’epoca regnava a Seul. E’ stato poi arruolato obbligatoriamente nelle forze speciali dell’esercito. Inoltre, tra il 2003 e il 2008 è stato capo dello staff del presidente Roh Moo-Hyun, morto suicida nel 2009 dopo l’apertura di un’inchiesta per corruzione nella sua famiglia.
L’inizio della presidenza
L’incarico come presidente della Corea del Sud di Moon Jae-in dovrebbe iniziare ufficialmente mercoledì, con la cerimonia di giuramento, dopo che avrà nominato il Primo ministro – per cui è necessaria l’approvazione del Parlamento – e i principali membri del governo, per i quali però non è necessaria tale approvazione. L’elezione del nuovo presidente sudcoreano, conclude così il vuoto istituzionale che si era creato da diversi mesi, ossia da quando l’ex presidente Park Geun-hye – la prima donna a ricoprire tale incarico nel Paese – era stata destituita dopo il procedimento per impeachment con le accuse di corruzione e abuso di potere. La Park, infatti, è rimasta implicata nello scandalo scoppiato quando si è scoperto che una sua amica e confidente, Choi Soon-sil, aveva condizionato le attività della presidenza e ottenuto donazioni da alcune grandi aziende del Paese, facendo pressioni a nome del governo. Moon aveva perso contro la Park le ultime elezioni presidenziali del 2012.