Due bombardieri B-1B dell’Aeronautica militare degli Stati Uniti (Usaf) hanno sorvolato ieri la penisola coreana in “risposta diretta” ai recenti test missilistici nordcoreani. Lo ha reso noto la stessa Usaf, citata dai media internazionali. I B-1B, bombardieri strategici supersonici per missioni di interdizione, sono partiti da una base aerea statunitense a Guam e hanno volato a bassa quota sopra una base aerea della Corea del Sud affiancati da jet giapponesi e sudcoreani. “La Corea del Nord resta la minaccia più urgente per la stabilità regionale”, ha dichiarato il comandante delle Forze aeree del Pacifico (Pacaf), il generale Terrence J. O’Shaughnessy. “Se siamo chiamati, siamo pronti a rispondere con forza rapida, letale e travolgente nel momento e nel luogo di nostra scelta”.
Le minacce della Corea
La Corea del Nord è in grado di colpire gli Stati Unitioccidentali con i propri armamenti nucleari. Lo annunciato lo stesso leader nordcoreano, Kim Jong-un, dopo i risultati del test di lancio di un missile balistico intercontinentale.
Los Angeles sotto tiro
Anche gli analisti confermano i risultati dell’ultimo test evidenziando come, da ora in poi, un’ampia parte degli Usa, tra cui Los Angeles e Chicago, sia entrata nel raggio d’azione degli armamenti nucleari nordcoreani.
Intanto la Corea del Sud accelera sullo scudo antimissile americano, nonostante le proteste della vicina Cina. Lo ha annunciato il ministro della difesa sudcoreano, dichiarando come dagli Usa arriveranno a breve altre parti dello scudo difensivo Thaad (Terminal High Altitude Area Defense) in grado di colpire missili balistici a medio e corto raggio nonché altri non specificati “sistemi strategici”.
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