Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato all’unanimità una risoluzione con la quale impone nuove sanzioni alla Nord Corea: le misure restrittive dovrebbero tagliare di almeno 800 milioni di dollari i proventi dalle esportazioni di Pyongyang, prendendo di mira in gran parte il commercio del carbone. La Nord Corea è soggetta a sanzioni Onu dal 2006 per i suoi test nucleari e missilistici, l’ultimo dei quali risalente allo scorso 9 settembre.
La Cina ad oggi dovrebbe essere l’unico paese che acquista carbone dalla Nord Corea, e con il nuovo regime di sanzioni dovrebbe tagliare le importazioni di circa il 60%, pari a 700 milioni di dollari secondo i dati del 2015. A Pyongyang saranno vietate anche le esportazioni di rame, nichel, argento e zinco, che valgono circa 100 milioni di dollari l’anno. Inoltre, la risoluzione vieta ai Paesi membri la vendita alla Nord Corea di elicotteri e navi. Vengono anche aggiunti altri 11 individui ed entita’ alla lista nera che prevede il divieto globale di viaggio e il congelamento dei beni per il loro ruolo nel programma nucleare.
Tra le esportazioni proibite alla Corea del Nord con la risoluzione adottata dal Consiglio di Sicurezza Onu, ci sono anche le gigantesche statue in bronzo che rappresentano una delle maggiori fonti di reddito di Pyongyang. E’ un business da diverse decine di milioni di dollari diretto soprattutto a paesi africani i cui leader, da Robert Mugabe (Zimbabwe) a Joseph Kabila (Rdc-Congo), hanno pagato somme esorbitanti per farsi fare colossali riproduzioni della loro persona in formato extra-large.