Un Giorno dell’Indipendenza certamente da ricordare, questo, per gli Stati Uniti. Il regista Roland Emmerich, nella giornata di celebrazioni per la firma della Dichiarazione da parte dei padri fondatori nel 1776, immaginĆ² un’invasione aliena nel suo famoso film del 1996; il dittatore nordcoreano Kim Jong-Un, molto piĆ¹ realisticamente, ha invece lanciato la sua nuova personale provocazione testando, a quanto pare con successoĀ stavolta, un nuovo missile intercontinentale. E, nonostante manchino conferme ufficiali, escludendo quella solita della tv coreana, l’opinione pubblica internazionale resta in allerta cercando di capire se, davvero,Ā Kim sia riuscito a far volare per 2800 chilometri di altezza (e circa 40 minuti di tempo) il suo famoso super-razzo, finito poi nel Mare del Giappone (come confermato dal presidente Shinzo Abe). E, mentre da Pyongyang l’entusiasmo sale, le preoccupazioni della ComunitĆ internazionale aumentano di pari passo, memore dell’inquietante discorso di capodanno, quando il dittatore annunciĆ² la preparazione in corso di un missile nucleare a lunghissima gittata.
Tensioni Cina – Usa
Un Hwasong-14, quello lanciato dalla Corea del Nord nel test finora piĆ¹ inquietante fra gli 11 compiuti da inizio anno. Anche se dalla Casa Bianca parlano ancora di un missile a medio raggio, esperti delle Forze armate dei Paesi occidentali hanno effettuato stime sulle capacitĆ balistiche del razzo in grado, secondo alcuni, di raggiungere addirittura l’Alaska. Una giornata, questa, probabilmente non scelta a caso dal leader asiatico: al di lĆ dell’Independence Day festeggiato negli Usa, il pericoloso test effettuato da Pyongyang si colloca all’indomani di un controverso scambio di opinioni fra Cina e Stati Uniti dopo il passaggio del cacciatorpediniere Stathem al largo di Triton Island, ritenuto vietato da Pechino (che proclama la propria autoritĆ su quel tratto di mare e accusa gli States di intrattenere rapporti commerciali con Taiwan), e della telefonata (praticamente in contemporanea) fra Trump e Xi Jinping, incentrata proprio sulla questione coreana. Un nodo sul quale, da Washington, hanno nuovamente premuto affinchĆ© la Cina faccia di piĆ¹ sottolineando che, la sua linea d’azione, “non ha funzionato”. E, nelle ore successive all’annuncio di Pyongyang, il Tycoon ĆØ tornato sulla questione: “La Nord Corea ha appena lanciato un altro missile – ha twittato -. Questo tizio non ha niente di meglio da fare nella sua vita? Difficile credere che la Sud Corea e il Giappone sopporteranno ancora a lungo. Forse la Cina farĆ una mossa pesante sulla Nord Corea e metterĆ fine una volta e per tutte a questa assurditĆ !”.
Allarme Corea
ChissĆ se l’auspicata “mossa” della Cina ci sarĆ davvero. Fatto sta che, in vista dell’incontro fra Putin e Xi, oltre che del G20 di Amburgo, Kim ha fornito un altro valido motivo di discussione alle due principali potenze coinvolte nel contenere gli eccessi del leader nordcoreano. D’altra parte, anche dagli Stati Uniti c’ĆØ chi si rende conto che l’azione di Corea del Sud e Giappone potrebbe essere fortemente limitata, cosƬ come quella della stessa Cina.Ā A questo proposito, per un’ipotesi di negoziato, l’intervento che ci si aspetta ĆØ proprio quello degli States e questo anche in virtĆ¹ delle tensioni crescenti fra Washington e Pechino, che la bellicositĆ coreana non fa che accrescere. Solo pochi giorni fa, l’ambasciatore della Repubblica cinese presso le Nazioni Unite, Liu Jieyi, aveva parlato chiaro sul rischio della Corea: “Se la tensione continua a salire certamente,Ā presto o tardi, sarĆ fuori controllo e le conseguenze saranno disastrose”.