Mettere fine alle “guerre di trincea” e ritrovare l’unità all’interno del Labour. Sono questi gli obiettivi fondamentali da raggiungere secondo Jeremy Corbin per poter fare opposizione al governo Tory. Il politico di sinistra anti-austerity, rieletto sabato a valanga leader del Partito Laburista britannico, ha concluso oggi la conferenza annuale di Liverpool.
Corbyn ha voluto proporre un programma basato sul cambiamento, ispirato apertamente al “socialismo” (ha parlato fra l’altro di “60.000 case popolari” da costruire all’anno), e ha rifiutato di accodarsi a chi invoca “un taglio all’immigrazione”, promettendo piuttosto battaglia per imporre norme contro lo sfruttamento dei migranti e la conseguente corsa al ribasso dei salari che colpisce l’intera working class del regno.
Il 67enne leader radicale del Labour si è poi detto convinto che la premier Theresa May possa indire elezioni politiche anticipate nei prossimi mesi e che il suo partito sia in grado di vincerle a patto di serrare le file. Per questo ha rinnovato l’invito a tornare nel gabinetto ombra ai “ribelli” del gruppo parlamentare che in estate avevano provato a farlo cadere, ma anche ad “accettare le decisioni degli iscritti”.