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COOPERAZIONE ISLAMICA: NUOVE SCINTILLE TRA IRAN E ARABIA SAUDITA

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E’ alta la tensione tra Arabia Saudita e Iran durante il tredicesimo vertice dell’Oic, l’organizzazione per la cooperazione islamica, iniziato ieri a Istanbul. Il presidente iraniano Hassan Rohani, intervenuto all’assemblea, ha accusato Riad di avere già preparato, in un pre-summit, una risoluzione finale negativa nei confronti della Repubblica degli ayatollah e degli Hezbollah libanesi. “Nessun messaggio che possa accrescere le divisioni nell’Ummah (la comunità islamica) potrà venire fuori dalla conferenza dell’Oic”, ha detto. “Sarebbe contro i principi stessi dell’organizzazione e dunque non valido”, ha avvertito.

Che il summit, convocato sulla carta per difendere e promuovere l’unità del mondo islamico, non si sarebbe aperto sotto i migliori auspici lo si era capito sin da mercoledì, quando il ministro degli Esteri iraniano, Zarif, aveva disertato una riunione con Matteo Renzi per precipitarsi a Istanbul. In un pre-vertice avvenuto in febbraio a Gedda e a cui i rappresentanti iraniani non erano potuti intervenire in quanto Riad aveva negato loro il visto, è stato preparato un documento che condanna la politica dell’Iran e di Hezbollah, secondo quanto riferisce Press-TV.

Zarif ha definito “distruttiva” la strategia del Regno saudita di usare l’Oic come piattaforma di lancio per i propri obiettivi politici. “Questi tentativi – ha spiegato il capo della diplomazia iraniana – ricordano gli sforzi dell’ex regime iracheno di Saddam Hussein prima di attaccare con una guerra l’Iran nel 1980”. Da gennaio Riad ha interrotto i rapporti diplomatici con Teheran, dopo che l’ambasciata del Regno era stata presa d’assalto, a Teheran, da una folla inferocita per la decapitazione di un leader religioso sciita saudita accusato di aver criticato la Casa Reale di Saud.

La rivalità tra le due grandi potenze della regione, contrapposte non solo da una diversa interpretazione dell’Islam (sunniti i sauditi, sciiti gli iraniani) ma anche da interessi diversi in Siria, in Yemen, in Libano e in altre crisi dell’area, è diventata ostilità aperta. Dietro vi è anche il petrolio. Il rientro dell’Iran nel mercato del greggio indebolisce l’economia saudita. Riad, insieme ad altri produttori, ha proposto un congelamento delle quote, per sostenere il prezzo del petrolio, ma Teheran non accetta e vuole recuperare la sua fetta di mercato, colpita dall’embargo. L’assemblea dell’Oic, anziché occasione per riprendere contatti diplomatici, rischia di trasformarsi così nell’ennesimo episodio di una guerra fredda che si sta pericolosamente riscaldando

Daniele Vice: