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Continua a scorrere sangue in Somalia

Sono almeno una decina i militari caduti in seguito a un attacco sferrato dal gruppo jihadista al Shabaab nei pressi della base militare di Awdhegle, nel sud della Somalia. A riferirlo sono stati gli stessi miliziani, che hanno rivendicato l'attacco, specificando di aver colpito cinquanta militari e perso due affiliati. Secondo l'ufficiale dell'esercito, Hussein Ali, nell'attacco sarebbero rimaste ferite decine di persone, mentre il bilancio delle vittime non è ancora definitivo.

Scontri continui

Non si arrestano le violenze nello Stato, anzi lo scontro tra i fondamentalisti islamici, riuniti sotto l'egida di al Shabaab, e le forze governtive si è acuito, come riferiscono i media locali. Gli attacchi perpetrati dai jihadisti sono spesso condotti facendo uso di autobombe. D'altra parte, come ha riferito il presidente del tribunale militare somalo, Hassan Ali Nur lunedì scorso, nella città di Mogadiscio non mancano esecuizioni di miliziani per mano dei servzizi di sicurezza. Nei confronti dei miliziani catturati, il governo procede con processi sommari e pene di morte. Come riferisce agenzia Nova, “lo scorso dicembre, un doppio attacco a Mogadiscio ha provocato tredici morti e almeno dodici feriti”. Al Shabaab, che ha rivendicato l'attacco, ha di fatto reso noto l'obiettivo dell'attacco dinamitardo, cioè attaccare le forze di sicurezza che proteggevano il palazzo presidenziale.

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