Ancora nessuna decisione. Il mini vertice di Bruxelles è servito più che altro a fare il punto e a ribadire le posizioni dei singoli Paesi sul caldissimo dossier immigrazione in vista dell'appuntamento di giovedì prossimo, quando si svolgerà il Consiglio europeo, dedicato proprio alla gestione dei flussi migratori.
Conte soddisfatto
I leader dei 16 Stati intervenuti al summit hanno lasciato la capitale Ue con sensazioni diverse. Decisamente ottimista Giuseppe Conte che ha proposto, per conto del governo italiano, un piano di 6 premesse e 10 punti per il superamento della dimensione emergenziale impressa nel Trattato di Dublino. “Si è conclusa la riunione informale sul tema migrazione a Bruxelles e rientriamo a Roma decisamente soddisfatti – ha scritto su Twitter -. Abbiamo impresso la giusta direzione al dibattito in corso. Ci rivediamo giovedì al Consiglio Europeo”.
Macron
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha spiegato che la discussione ha, intanto, “permesso di escludere le soluzioni non conformi ai nostri valori, le soluzioni che chiedevano tattiche di respingimento. Le soluzioni non conformi al diritto internazionale umanitario e al diritto europeo non sono state ritenute come pertinenti”. Macron ha sottolineato che “non c'è piano particolare di questo o quel Paese. Ciascuno ha fatto delle proposte. Alcune proposte hanno proposto di nuovo delle cose che sono state fatte dal 2015“. La riunione di oggi, ha comunque ammesso, “è stata utile, dobbiamo avere un approccio di insieme al problema migratorio e non concentrarci su un solo aspetto. Un approccio che tratti delle questioni esterne, protezione delle frontiere e dimensione interna, vale a dire i movimenti secondari, è il solo modo di affrontare la questione”. Poi l'immancabile frecciata: “Alcuni cercano di strumentalizzare la situazione dell'Europa per creare una tensione politica e giocare con le paure. La mia posizione è che non nasconderò mai la verità ai miei concittadini. Bisogna avere una posizione efficace ed umana”.
Merkel
Angela Merkel, prima a uscire dal summit, ha detto di aver trovato “molta buona volontà” per discutere e superare i disaccordi sul tema migranti. La cancelliera tedesca ha evidenziato anche la convergenza registrata sulla necessità del rafforzamento delle frontiere esterne e sul fatto che, sul tema migranti, “la responsabilità è di tutti: nessun Paese deve prendersi il peso da solo”. Si cerca, ha aggiunto, “una soluzione europea e, ove possibile, vogliamo riunire coloro che sono disposti a sviluppare un quadro d'azione comune“. Merkel, ha poi sottolineato la necessità di rafforzare Frontex e gli “ulteriori accordi con i Paesi di origine” dei migranti. La cancelliera ha messo sullo stesso piano i movimenti migratori primari e secondari. “Tutti sono responsabili di tutti i temi” della migrazione, ha ribadito. “Non possiamo lasciare i Paesi di primo ingresso da soli a gestire la situazione e a trovare una soluzione, e non possiamo lasciare ai migranti la scelta del Paese di asilo”.
Sanchez
Il premier spagnolo, Pedro Sanchez, ha parlato di “punti d'unione”. “Abbiamo fatto un buon passo in avanti – ha aggiunto -. La conversazione è stata franca, ma tutti siamo concordi nell'avere una visione europea e su come affrontare il tema migranti”. Quanto alla proposta italiana, ha spiegato, “l'abbiamo ricevuta, ne abbiamo discusso e la studieremo”.
Muscat
Per Joseph Muscat, primo ministro di Malta, “l'incontro è andato meglio di quanto aspettato. Sono stati realizzati alcuni progressi. Ciò di cui abbiamo bisogno sono azione operative” e non “grandi dichiarazioni”. Secondo Muscat dal mini-summit è arrivato “un segnale che probabilmente c'è volontà di andare verso qualche cambiamento operativo“. Poi ha avvertito: “Ci sono persone in mare in questo momento. Siamo in una situazione in cui se non prenderemo decisioni nei prossimi giorni ci sarà un'escalation“.
Tsipras
Alexis Tsipras ha chiarito che oggi “non abbiamo preso decisioni. Ma abbiamo preparato il Consiglio. C'è un enorme dilemma che dobbiamo affrontare: se vogliamo soluzioni europee o se pensiamo che ogni Paese debba affrontare la questione da sé. Penso che qualche Stato membro abbia questa seconda idea. Io sono con la prima”. Sui 10 punti italiani Tsipras ha spiegato che si tratta “di proposte che abbiamo già cercato di implementare. Alla fine dobbiamo capire che è un tema difficile ma che dobbiamo affrontarlo nel quadro di nostri comuni principi e valori”.
Niente sintesi
Dell'incontro non verrà diffusa alcuna sintesi. La riunione era sta concepita suddivisa in tre round: il primo sulla dimensione esterna del dossier, il secondo sul controllo delle frontiere esterne e il terzo sulla dimensione interna, tema che include anche movimenti secondari e redistribuzione dei migranti. Il vertice, dopo una lunga sessione dedicata al primo round e aperto con l'illustrazione, da parte di Conte, della proposta italiana, nel tardo pomeriggio ha poi avuto una netta accelerazione dedicando molto meno tempo al secondo e terzo round. Nel corso del vertice, oltre a quella italiana, è emersa anche la proposta franco-spagnola stilata ieri nel corso dell'incontro tra Macron e Sanchez. Proposta che, a dispetto della strategia italiana, prevede di tenere nei Paesi europei i “centri chiusi” di accoglienza, cui l'Italia ha ribadito il suo “no”.