Proseguono le trattative per cercare di convincere il maresciallo Khalifa Haftar a partecipare alla Conferenza di Palermo sulla Libia, in programma oggi e domani. La Stampa riporta che “Palazzo Chigi riferisce di essere fiducioso sino all'ultimo e c'è chi non esclude un colpo teatrale dell'ultima ora”.
Ottimismo
Il quotidiano parla di una “missione 'di recupero' di ieri a Bengasi da parte di una delegazione italiana, tra funzionari di intelligence e della Farnesina per convincere il generale. Missione alla quale non era presente il premier Giuseppe Conte come invece riportato da media libici della Cirenaica. Le resistenze dell'uomo forte della Cirenaica sono dettate anche dall'avvicinamento tra Fayez al Serraj e la Fratellanza musulamana considerata da Haftar un'organizzazione terroristica al pari di al Qaeda“.
La conferenza
L'obiettivo della conferenza è stabilizzare il Paese nordafricano, strappando la gestione della sicurezza alle milizie, unificando le istituzioni e tracciare una roadmap che preveda le elezioni, senza fissare una data, presidenziali e legislative. Si tratta di appuntamento cruciale su cui pesa l'incognita della presenza del maresciallo Haftar. Escluso questo elemento il resto è pronto: la delegazione di Khalid Al Meshri, presidente dell'Alto Consiglio di Stato, è già arrivata a Palermo. L'arrivo di Aguila Saleh, presidente della Camera dei rappresentanti di Tobruk, è previsto in serata. Domani invece, dopo una tappa a Parigi, è atteso il presidente del Governo di accordo nazionale, al Serraj. Gli ospiti, da una decina di Paesi, saranno accolti alle 18.45 dal presidente del Consiglio Conte. Alle 20 è in programma una cena di lavoro.