Il regime di Nicolas Maduro ha rafforzato il blocco, sul lato venezuelano, del ponte di Tienditas, la struttura che collega la città colombiana di Cucuta al Venezuela, e da dove il 23 febbraio devono passare gli aiuti umanitari organizzati dall'opposizione guidata dall'autoproclamato presidente ad interim Juan Guaidò. A riferirlo è il giornale di opposizione El Nacional.
Bloccati
Sul ponte sono stati messi di traverso due grandi container azzurri e un'autocisterna arancione, che bloccano fisicamente le nove corsie delle tre carreggiate del ponte. Un picchetto di agenti della Guardia Nacional impedisce l'ingresso all'infrastruttura con due posti di blocco. “Possono mettere quello che vogliono, il fiume umano che ci sarà il 23 febbraio sposterà quello che c'è da spostare perché gli aiuti umanitari entrino nel territorio nazionale”, ha avvisato Franklin Duarte, esponente dell'opposizione e membro dall'Assemblea nazionale.
La proposta
Maduro insiste nel negare l'accesso agli aiuti temendo che si possa trattare di un espediente usato dagli Stati Uniti per attuare un'invasione militare. Intanto, l'ex sindaco di Caracas ed ex prigioniero politico, Antonio Ledezma, tra gli inviati di Guaidò a Roma questa settimana per ottenere l'appoggio del governo italiano alla transizione, ha proposto di invitare parlamentari italiani e dell'Unione europea in Venezuela con una commissione di verifica sulla consegna degli aiuti.