Colpo di stato in Yemen: sciiti al potere

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“Il presidente yemenita Abde Rabbo Mansur Hadi è agli arresti domiciliari, il capo delle sue guardie del corpo sarebbe fuggito a Aden mentre il premier Khaled Bahah avrebbe abbandonato la propria casa di Sanaa assediata dai miliziani sciiti fedeli all’imam Abdel Malik al Houthi”. Così la tv Al Arabiya annuncia la notizia dell’ormai compiuto golpe di stato in Yemen, messo in atto dai ribelli Houthi. Tutte le vie di accesso al Paese, al momento sono state bloccate, mentre le province di Aden, Abyen e Lahaj hanno letteralmente blindato i loro confini per impedire ai ribelli sciiti di occupare anche i loro territori.

Secondo alcune fonti, gli Houthi sarebbero entrati in possesso anche dei tutti i media nazionali e di una base missilistica situate nelle colline intorno a Sanaa. Secondo quanto riferisce Al Jazera, almeno due guardie presidenziali sarebbero state uccise, facendo così salire a undici i morti dall’inizio dagli scontri. Nella giornata di ieri anche un veicolo appartenente all’ambasciata americana a Sanaa. Nel Mar Rosso intanto sono comparse due navi da guerre statunitensi, pronte per favorire l’evacuazione dallo Yemen dei suoi connazionali, qualora arrivasse un ordine dal Pentagono.

La situazione del complesso Paese ha messo in allerta anche l’Onu, che durante il Consiglio di Sicurezza ha confermato il suo appoggio al governo destituito, e il Segretario delle nazioni Unite, Ban Ki-moon ha lanciato un appello affinché sia ripristinata “l’autorità del governo legittimo”. i ribelli sciiti hanno intensificato i loro attacchi nella capitale yemenita da lunedì, e quando sono arrivati nei pressi del palazzo presidenziale, una frangia dell’esercito regolare si è rifiutata di combatterli. Gli Houthi hanno iniziato il loro attacco a Sanaa lo scorso settembre, impossessandosi di diversi quartieri della capitale. I ribelli sciiti, sono accusati di essere finanziati e armati direttamente dall’Iran, ma nessuna prova concreta è mai stata presentata.