Il più classico dei colpi di Stato si sta consumando in Sudan. L'esercito ha circondato il palazzo presidenziale, ha occupato il palazzo della tv di Stato e ha annunciato la formazione di un governo di transizione. Il presidente Omar Al Bashir, dopo trent'anni di potere, si è dimesso. Scene di tripudio a Khartum, la capitale del Paese, dove da giorni si stavano susseguendo proteste di migliaia di persone che invocavano le dimissioni di Al Bashir.
Tv di Stato occupata
Intanto l'esercito ha arrestato politici e funzionari governativi, mentre alcuni soldati sono entrati nella sede dell'emittente radiotelevisiva di Stato che trasmette da alcune ore marce militari, interrotte a più riprese solo per annunciare un imminente discorso a reti unificate. L' esercito – riferisce l'Ansa – è entrato all'alba nella sede dell'emittente, dopo mesi di proteste e al sesto giorno di un presidio di protesta davanti al loro quartier generale di Khartum da parte di migliaia di persone che invocano la rinuncia del presidente Omar Al Bashir, al potere da 30 anni. Il popolo sudanese lamenta una grave indigenza, di qui le proteste nei confronti del presidente: la gente chiede soldi, pane e gas. “Chiediamo al nostro popolo di tutta la capitale e della regione circostante di recarsi immediatamente nell'area del sit-in e di non andarsene da lì fino alla nostra prossima comunicazione“, ha detto l'Associazione dei professionisti sudanesi (Sudan Professionist Association) che ha organizzato le proteste.