Colpo grosso per i democratici a New York: Bill De Blasio, sindaco uscente, è stato riconfermato alla guida della Grande Mela, concludendo in trionfo la volata finale con la candidata repubblicana Nicole Malliotakis. Una vittoria largamente annunciata ma alla quale lo staff presidenziale è costretto a guardare con attenzione: la crescita di consensi nei confronti del primo cittadino, sembra infatti convogliare su di lui gran parte delle aspettative democratiche per la corsa alle presidenziali del 2020. A nulla sono valsi i tentativi della parlamentare Malliotakis e del 'terzo incomdo' Richard 'Bo' Dietl di dipingere De Blasio attraverso i connotati della corruzione e dell'indisciplina amministrativa: arrivati allo spoglio del 97% delle schede elettorali, i numeri dicono impietosamente che il sindaco ha incassato il gradimento del 66,1% dei cittadini, contro appena il 28,1% dei consensi arrivati per la candidata repubblicana.
Sfida a Trump
Nemmeno il tempo di sedersi nuovamente sulla poltrona della New York City Hall, che il democratico di origini materane lancia il primo messaggio di sfida a Donald Trump, impegnato nella sua visita diplomatica in Asia: “Questa sera New York ha mandato un messaggio alla Casa Bianca. Il nostro messaggio è che non si possono voltare le spalle ai valori della propria città, perchè la vostra città combatterà”. Parole che sembrano confermare le ventialte ipotesi di De Blasio come futuro rivale per la corsa allo Studio ovale. In mezzo, però, ci sono tre di amministrazione da affrontare, con la non indifferente responsabilità di doversi meritare con i fatti uno stock così ampio di consensi: d'altronde, l'intera campagna elettorale del primo cittadino si era incentrata sulla tutela degli abitanti della Grande Mela, spaziando tra la difesa del sistema santiario e quella degli immigrati. Argomenti che ha ribadito dal Brooklyn Museum, dove ha festeggiato la vittoria davanti alla folla dei suoi sostenitori. Un netto successo democratico, dunque, che si è peraltro esteso anche al New Jersey e alla Virginia dove, nell'election day, al governatorato sono saliti i candidati Ralph Northam e Phil Murphy, nomi che segnano il flop totale dei repubblicani.
Il presidente in Cina
Intanto, il destinatario del messaggio politico di De Blasio, Donald Trump, ha concluso il suo impegno a Seul per volare in Cina, dove ad attenderlo ci sono Xi Jinping e prospettive di dialogo che verteranno principalmente sulle relazioni commerciali fra i due Paesi, senza trascurare un occhio verso Kim e il processo di nuclearizzazione della Corea del Nord. Nel corso della sua visita in Corea del Sud, Trump aveva invitato la Comunità internazionale a impegnarsi comunemente per far desistere Pyongyang dal suo programma atomico: un messaggio indirizzato anche (e soprattutto) a Russia e Cina.