E’ drammatica la situazione a Mocoa, città colombiana che è stata letteralmente seppellita da una valanga di fango, dopo che le abbondanti piogge hanno causato l’esondazione di tre fiumi. La Farnesina è in costante contatto con le autorità colombiane poiché, fra le persone disperse, ci sarebbero anche due italiani. La notizia è stata diffusa attraverso l’agenzia “Ansa” dal responsabile delle operazioni di soccorso della Croce Rossa, Cesar Uruena: “Secondo le prime informazioni in nostro possesso ci sono quattro o cinque stranieri, tra i quali due italiani e due israeliani, che si trovavano nella zona di Mocoa colpita dalla valanga di fango, che non hanno ancora dato loro notizie alle rispettive famiglie”.
Il tragico bilancio
Le frane e le esondazioni hanno colpito soprattutto la provincia di Putumayo, nel sudovest del Paese e in particolare la città di Mocoa. Secondo l’ultimo bilancio, diffuso dal presidente Juan Manuel Santos, le persone che hanno perso la vita sarebbero oltre 250, ai quali si aggiungono gli oltre 200 feriti – 22 dei quali in condizioni gravi – e, secondo una stima della Croce Rossa, sarebbero almeno 220 i dispersi.
La città di Mocoa isolata
I gravi danni a due ponti hanno reso impossibile l’accesso via terra alla città. Santos, che ha rinunciato ad un viaggio a Cuba per seguire l’emergenza, ha annunciato la mobilitazione dell’esercito. Il sindaco Jose Antonio Castro ha detto a radio Caracol che la città è “totalmente isolata”, senza elettricità e acqua corrente. Anche la sua casa è stata distrutta, ha raccontato, spiegando che “il fango ha oltrepassato il tetto”.
Stato di calamità nella zona
Il presidente ha dichiarato lo stato di calamità e ordinato il dispiegamento delle forze armate per rispondere all’emergenza. Sorrel Aroca, governatore della provincia di Putumayo, ha detto che “centinaia di famiglie” sono disperse e che “mancano interi quartieri” (17 sono stati colpiti dalla frana).