Inizia oggi la visita ufficiale in Cina del cancelliere tedesco Angela Merkel. La Presidente del Cdu (il Partito popolare tedesco) si è recata nel Paese per partecipare alle consultazioni intergovernative Germania-Cina. “Si tratta di una visita ufficiale, il premier cinese riceverà la delegazione con tutti gli onori militari” aveva precisato una fonte dell’ufficio del Cancelliere, aggiungendo che si sarebbe trattata della nona visita della Merkel in Cina. La cancelliera rimarrà nel paese fino al 14 giugno; è accompagnata da sei ministri, tra cui il ministro degli Esteri, delle Finanze e della Giustizia. Le consultazioni intergovernative dovrebbero iniziare il 13 giugno.
La Merkel, attesa oggi a Pechino, ha annunciato nel suo video messaggio del sabato che, durante la sua visita, evidenzierà sia le preoccupazioni della Germania in merito alla nuova legge cinese sulle Ong sia quelle a riguardo alla sovrapproduzione dell’acciaio cinese che sta mettendo in difficoltà i Paesi dell’Ue. La cancelliere lancerà inoltre un appello al governo cinese affinché il lavoro delle fondazioni politiche e di altri gruppi “non venga influenzato troppo negativamente” dalle nuove norme.
Il 28 aprile scorso Pechino aveva approvato una controversa legge che restringe la libertà d’azione delle Ong in nome degli interessi nazionali e della stabilità sociale. La normativa, che entrerà in vigore il primo gennaio 2017, conferisce alla polizia ampi poteri discrezionali per interrogare gli operatori delle Ong, monitorare le loro finanze, chiuderne uffici e regolarne il loro lavoro. La legge impone anche complicati requisiti di registrazione per le Ong straniere che, secondo i detrattori, hanno la funzione di soffocare lo spazio di manovra delle organizzazioni stesse.
L’ambasciata tedesca a Pechino aveva detto che la legge adotta alcuni cambiamenti positivi inclusa la cancellazione di una clausola sulla scadenza delle licenze di registrazione, ma aveva aggiunto che nel complesso risulta ancora troppo restrittiva. “La legge continua a focalizzarsi sulla sicurezza e stabilisce molti requisiti in termini di permessi e documentazione, nonché norme che limitano le attività”, aveva spiegato la rappresentanza diplomatica di Berlino. I funzionari cinesi avevano risposto dichiarando che la Cina accoglie le Ong che si conformano alla legge, ma che intende al contempo punire quelle organizzazioni umanitarie che mettono in pericolo gli interessi di sicurezza del paese e la stabilità sociale, senza però precisare come.