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Charlie Gard: “improbabile” che la sentenza arrivi oggi

Un clima di apprensione aleggiava stamattina nell’aula dellaĀ Corte Suprema britannica. Chris e Connie, genitori di Charlie Gard, hanno ascoltato in silenzio e con i volti carichi di tensione il dibattimentoĀ tra il giudiceĀ Nicholas FrancisĀ e i legali, il loro e quello del Great Ormond Street Hospital.

Non si decide oggi

Francis ha precisato anzituttoĀ che le pressioni mediatiche non lo avrebbero scalfito:Ā “Non ho intenzione di prestare molta attenzione ai commenti di persone che non conoscono molto circa questoĀ caso“.

Inoltre, Francis ha lasciato intendere che la decisione non sarebbe arrivata oggi: “UnĀ decisione rapida non deve essere a scapito dell’equitĆ . Se abbiamo bisogno di piĆ¹ tempo come Corte,Ā dovremo trovarlo“. Ecco allora – ha aggiunto in modo piĆ¹ esplicito – che ĆØ “altamente improbabile” che oggi ci sarĆ  la sentenza.

Video-conferenza con medico americano

Alle ore quattordici di Londra ĆØ prevista invece una video-conferenza dal Tribunale con un medico degli Stati Uniti che sostiene di poter curare Charlie. Nel corso del collegamento, il camice bianco proverĆ  a convincere la Corte, documenti alla mano, che il piccolo inglese puĆ² essere curato. Il medico in questione – ha sottolineato l’avvocato dei genitori – ĆØ uno scienziato “all’avanguardia nella sua professione” e non una “voce solitaria”.

Durante il confronto video con i giudici, egli dovrĆ  dimostrare tre dati:Ā che ilĀ principio attivo impiegato nel trattamento sperimentaleĀ riesca a superare la barriera encefalica.Ā Sta invece alla difesa dei genitori di Charlie rendere notoĀ che il cervello di CharlieĀ non siaĀ irrimediabilmente danneggiato; cheĀ ci sianoĀ statistiche di miglioramenti del sistema nervoso del piccolo in percentuali adeguate.

La caparbietĆ  dei genitori

La fiamma della speranza continua ad ardere nel cuore dei genitori di Charlie. Connie, la mamma, prima di entrare stamattina in Tribunale ha detto:Ā “Lo amiamo piĆ¹ della nostra stessa vita. Se lui sta ancora combattendo, allora anche noi stiamo ancora combattendo“.

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