Nuovo assalto al muro di Ceuta, l’enclave spagnola in Marocco, ultima frontiera prima dell’Ue per i migranti dell’Africa subsahariana. In mille questa hanno tentato di saltare la doppia recinzione di rete metallica alta sei metri. Ma sono stati bloccati dalla polizia di Marocco e Spagna. L’assalto è stato violento, secondo il comando della Guardia Civil. I migranti impugnavano bastoni, lance “artigianali” e oggetti taglienti, e lanciavano pietre contro gli agenti: tre spagnoli e dieci marocchini sono stati feriti.
Ed è polemica sui metodi usati dalla polizia iberica per tentare di fermare la corsa dei clandestini lunedì a Tarajal. Immagini diffuse sui social mostrano gli agenti spagnoli, colti di sorpresa, che tentano di fermarli a calci e manganellate. L’opposizione socialista ha chiesto al ministro degli interni, Juan Ignacio Zoido, di riferire in parlamento. Amnesty International ha definito “inaccettabile” l’intervento dei poliziotti.
Ceuta e Melilla sono oggi le principali porte d’ingresso dei migranti clandestini, per lo più subsahariani e uomini al 90%, in Spagna. Gli arrivi sono raddoppiati in un anno secondo la Croce Rossa spagnola che parla di 7.400 persone, comprese quelle arrivate via mare, entrate nei primi sei mesi del 2017, contro le 3.600 nello stesso periodo del 2016. Una “domanda” crescente che si riflette anche sui “prezzi” dei trafficanti per un passaggio in barcone dalle coste nord-africane alla Spagna, praticamente raddoppiati.
Secondo El Pais che cita dati Frontex ora esigono in media mille euro a passeggero contro i 500 dell’anno scorso. I prezzi variano a seconda della durata della traversata – la più breve è nello Stretto di Gibilterra – del fattore rischio e del mezzo usato: da 100 euro in una barchetta gonfiabile a 3 mila su uno scooter del mare: solo 30 minuti fino alla costa spagnola, dove il trafficante lascia il passeggero e torna a casa.