La Commissione europea ha deciso di proseguire con la politica dei dazi antidumping sull'import di funi e cavi d'acciaio dalla Cina per altri 5 anni.
Nuova proroga
Balzelli doganani del 60,4% sono in vigore dal 1999, si tratta quindi della terza proroga che estende la misura di altri cinque anni. L'inchiesta di riesame condotto dalla Commissione ha dimostrato che “il dumping da parte di società cinesi continuerebbe in caso di scadenza delle misure, e avrebbe un impatto finanziario negativo sull'industria siderurgica dell'Ue”.
Settore cruciale
Le funi e i cavi in acciaio hanno una vasta gamma di usi nei settori della pesca, marittimo, minerario, forestale e delle costruzioni. Si stima che il mercato dell'Ue valga circa 500 milioni di euro e l'industria dell'Ue sia presente in almeno 14 Stati membri, tra cui Germania, Italia, Polonia e Regno Unito. “Quello dell'acciaio è un settore vitale per l'economia dell'Unione europea e occupa un posizione centrale nelle catene del valore globali, offrendo posti di lavoro a centinaia di migliaia di cittadini europei”, sostiene la Commissione.
Prezzi
“L'avanzo globale della capacità di produzione dell'acciaio ha spinto i prezzi dell'acciaio a livelli insostenibili negli ultimi anni – continua Bruxelles – e ha avuto un impatto negativo sul settore siderurgico, nonché sulle industrie correlate e sull'occupazione. L'Ue sta quindi sfruttando appieno il potenziale del proprio strumento di difesa commerciale per garantire parità di condizioni ai suoi produttori e la loro capacità di mantenere posti di lavoro nel settore”. Al momento sono in vigore 53 misure su acciaio e prodotti in ferro, di cui 27 su prodotti provenienti dalla Cina.