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CASO REGENI, L’EGITTO: “TROVEREMO COLPEVOLI, L’ITALIA HA PREGIUDIZI”

Dopo mesi di schermaglie e accuse nemmeno tanto velate, il ministro egiziano degli Esteri ha annunciato che il suo Paese adotterà tutte le misure possibili per trovare i colpevoli dell’omicidio del ricercatore italiano Giulio Regeni, nonostante l’opinione pubblica italiana si sia fatta “dei pregiudizi” sul caso.

Sameh Shoukry, in una lunga intervista all’emittente radiofonica pubblica andata in onda ieri riconosce che “l’omicidio di Regeni ha avuto un impatto sui legami fra Egitto e Italia. L’opinione pubblica italiana è saltata alle conclusioni senza aspettare i risultati delle indagini, accogliendo ipotesi prive di fondamento”, ha detto Shoukry.

“Tuttavia – ha aggiunto il capo della diplomazia egiziana – questo non diminuirà il nostro impegno per mantenere i legami storici e la cooperazione con l’Italia, assicurando al popolo e al governo italiano che prenderemo tutte le misure necessarie per trovare i responsabili”.

Il giovane ricercatore italiano fu rapito il 25 gennaio 2016, giorno del quinto anniversario delle proteste di piazza Tahrir, e il suo corpo fu ritrovato il 3 febbraio successivo. Le condizioni della sua salma, ritrovata vicino al Cairo in un fosso lungo l’autostrada Cairo-Alessandria, hanno evocato ipotesi di tortura. L’Italia, per protesta nei confronti della linea adottata dall’Egitto, considerata poco trasparente, ha richiamato il suo ambasciatore nella capitale africana.

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