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Caso Comey, Trump affonda su Twitter: “Deve sperare che non ci siano registrazioni”

L’onda Trump continua a impattare sul caso Comey, il direttore della Fbi licenziato lo scorso 9 maggio su improvvisa decisione dello stesso presidente statunitense. Una scelta senza precedenti nella storia Usa che, a distanza di tre giorni, continua a tenere banco al di là dell’Atlantico. E il Tycoon affida a Twitter i suoi commenti in proposito, sottolineando che eventuali dichiarazioni dell’interessato alla stampa sarebbero tutt’altro che ben accette: “James Comey deve sperare che non ci siano ‘nastri’ delle nostre conversazioni, prima che cominci a parlare con la stampa!”. Il riferimento, probabilmente, è al breve incontro che Trump ebbe con Comey all’indomani della sua elezione, quando chiese all’allora direttore del Federal bureau investigation se fosse sotto inchiesta nell’ambito dell’indagine sul Russiagate. Ma, altrettanto plausibilmente, all’invito a cena che il Tycoon gli rivolse: un’occasione, quella, in cui lo caldeggiò a mantenere lealtà verso il presidente. Comey, da parte sua, si limitò a spiegare che, per tradizione, il capo della Fbi non può essere considerato leale dal punto di vista politico, ma che sarebbe comunque rimasto onesto.

Trump e Sanders

I dettagli della cena, riportati dal “New York Times”, sono stati definiti “non corretti” da parte di Trump che, contestualmente, sembra aver messo da parte l’idea di una visita inizialmente prevista alla Fbi dove, probabilmente, l’accoglienza non sarebbe stata delle migliori. L’imminente visita era stata rivelata della vice-portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders, che aveva affermato nei giorni scorsi la tappa negli uffici federali da parte del presidente. Ma le dichiarazioni della stessa Sanders in merito al licenziamento di Comey (“lo ha mandato via perché non lo riteneva all’altezza”) sembrano aver spinto Trump a prendere in considerazione, inoltre, l’idea di annullare tutti i prossimi incontri con la stampa. Un’altra decisione che, qualora venisse presa davvero, costituirebbe un’altra novità assoluta: “Forse la cosa migliore da fare sarebbe cancellare tutti i futuri briefing con la stampa e consegnare risposte scritte per il bene dell’accuratezza”, ha spiegato di nuovo il numero uno Usa su Twitter.

Valanga di tweet

Ma la giornata dei cinguettii non si è fermata qui. I post apparsi sul suo profilo, addirittura 6 in un’ora, si sono succeduti a raffica e, a tenere banco, è stata sempre la gestione del caso Comey da parte dei suoi collaboratori che, a quanto pare, al presidente non è piaciuta: “Un presidente ha tante cose da fare, non è possibile per i suoi collaboratori stare davanti a un microfono con accuratezza perfetta”. E ancora, un attacco alla stampa: “Di nuovo la storia che ci sia stata una collusione tra i russi e la campagna elettorale di Trump costruita dai democratici come scusa per aver perso le elezioni… la stampa bugiarda, fake media, si è dilungata sul tema”.

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