Almeno 131 jihadisti dell’Isis sono stati uccisi in un’operazione di due giorni condotta da forze di sicurezza nella provincia orientale afghana di Nangarhar. Lo ha annunciato in una conferenza stampa il governatore provinciale, Salik Khan Kunduzi. I jihadisti sono stati uccisi nel distretto di Kot dopo che vi era stato un attacco dell’Isis ad alcuni villaggi. Le forze afghane hanno lanciato raid aerei e terrestri contro covi dei terroristi da venerdì e le operazioni erano ancora in corso nella serata di sabato. 36 miliziani sono caduti in scontri “faccia a faccia” mentre gli altri 95 sono rimasti vittime di incursioni aeree, ha precisato il governatore.
Nel mirino non solo Isis ma anche i talebani. In un comunicato, i vertici del Corpo d’armata ‘Pamir’ dell’esercito afghano hanno precisato che “l’attacco del drone Usa è avvenuto nel distretto di Chardara”, e che “fra le vittime vi è anche il Mullah Janat Gul, incaricato del sistema penitenziario talebano nella provincia di Kunduz”.
Gli attacchi da parte di velivoli senza pilota americani si sono intensificati negli ultimi due mesi in Kunduz. Questo nuovo attacco è avvenuto all’indomani di un comunicato dell’Emirato islamico dell’Afghanistan, organo supremo dei talebani, ha preso atto della nuova strategia di intensificazione degli attacchi decisa dal presidente Barack Obama, sostenendo che “essa fallirà come sempre avvenuto in passato”.