Il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi aprirà le porte del carcere di Tora ai due giornalisti di al Jazeera, l’australiano Peter Grest e il collega egiziano-canadese dell’emittente panaraba, Mohamed Fahmy. Entrambi detenuti da oltre un anno e condannati a giugno per aver diffuso “false informazioni” a favore dei Fratelli Musulmani e del deposto presidente Mohamed Morsi.
Il 49enne Greste di origine lettone, che è stato il primo ad essere rilasciato, ha preso un volo per Cirpo e nei prossimi giorni raggiungerà l’Australia. Il reporter Fahmy, in attesa di uscire tornerà in Canada. I due giornalisti vennero arrestati nel dicembre 2013 insieme al collega egiziano Baher Mohamed, di cui non si hanno notizie, nell’ambito di un giro di vite contro l’emittente con base in Qatar.
La Corte di cassazione il primo gennaio aveva ordinato un nuovo processo per tutti e tre i giornalisti sui quali pesava una pena tra i 7 e i 10 anni di reclusione. Ora grazie al nuovo decreto voluto da al Sisi nel quale si autorizza l’estradizione di tutti i cittadini stranieri condannati o in attesa di giudizio, i reporter sono stati espulsi dal Paese.
Al Jazeera ha definito il rilascio di Greste “una buona notizia” ma ha precisato che continueranno a lavorare e a diffondere questa campagna internazionale di pressione nei confronti dell’Egitto fino a quando tutti i giornalisti non saranno liberati e la condanna in contumacia per altri colleghi non sarà stata revocata.
Tale vicenda aveva portato ad una rottura dei rapporti tra i due Paesi, con l’accusa per il Qatar di sostenere i Fratelli Musulmani anche attraverso al Jazeera, ma negli ultimi mesi un riavvicinamento è stato ottenuto grazie alla mediazione del re saudita Abdullah.