Giornata di votazioni in Burundi dove dalle 6 di questa mattina sono aperte le urne per le elezioni presidenziali e il capo di stato uscente, Pierre Nkurunziza, è certo di ottenere il suo terzo mandato anche se secondo gli avversari e gran parte dei cittadini sarebbe contrario alla costituzione.
Nella notte e nella mattinata intanto sono stati sentiti spari, raffiche di mitra e esplosioni nella capitale Bujumbura e in altre zone del Paese. Secondo quanto riferito da un funzionario del governo un poliziotto e un civile sarebbero rimasti uccisi e secondo il governo si tratta di “atti terroristici” per impedire lo svolgimento del voto accusando esplicitamente l’opposizione.
Sono circa 3,8 milioni i burundesi chiamati a votare in questa turnata elettorale tanto contestata e criticata in quanto Nkurunziza già eletto nel 2005 e nel 2010 non avrebbe diritto ad una terza candidatura. Già da due mesi i cittadini hanno dato vita ad una serie di proteste che lasciano il Paese sull’orlo di una guerriglia civile con un bilancio di 80 morti dall’inizio della rivolta. A metà maggio le autorità hanno sventato un tentativo di colpo di stato militare e il mese successivo sono state soffocate con forza alcune manifestazioni nella capitale. Da allora hanno avuto inizio una serie di attacchi con granate che hanno fatto crescere la tensione nel Paese.