Il presidente ad interim del Burkina Faso, Michel Kafando, ha prestato nuovamente giuramento quest’oggi come capo dello Stato dopo essere stato deposto dagli uomini della guardia presidenziale dell’ex presidente Blaise CompaorĆØ. Lo riferisce il sito web locale “Burkina24”. Alla cerimonia hanno partecipato i leader della ComunitĆ economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) che ieri, in una riunione d’emergenza tenuta ad Abuja, hanno approvato la proposta di pace che ha chiuso la crisi iniziata la scorsa settimana. Presenti, in particolare, il presidente nigeriano Muhammadu Buhari, il senegalese Macky Sall, il beninese Thomas Boni Yayi e il togolese Faure Gnassingbe’.
CiĆ² ĆØ stato possibile solo grazie al raggiungimento di un accordo tra i golpisti e l’esercito regolare, che nella notte tra il 22 e il 23 settembre hanno raggiunto un’intesa per evitare scontri armati nella capitale Ouagadougou, mettendo cosƬ fine ad un colpo di stato iniziato sei giorni fa con l’arresto del governo provvisorio da parte della Guardia Presidenziale.
Non ha partecipato alla cerimonia di re-insediamento del governo di transizione il generale Gilbert DiendeĆØ, l’ex capo di Stato Maggiore dell’esercito che ha guidato i golpisti nel rovesciamento delle autoritĆ . Gli uomini del Reggimento di sicurezza presidenziale (Rsp), nel frattempo, hanno abbandonato la sede della televisione di Stato, pur mantenendo alcune posizioni nei dintorni del palazzo presidenziale. L’accordo firmato ieri con l’esercito prevede che i militari si mantengano per ora a 50 chilometri di distanza da Ouagadougou. L’intesa sancisce inoltre l’amnistia per i leader golpisti e lo slittamento delle elezioni presidenziali, inizialmente in programma l’11 ottobre prossimo, con l’inclusione tra i candidati degli esponenti politici vicini all’ex capo dello Stato.
L’accordo ĆØĀ arrivato dopo diverse ore di discussione tra i leader della ComunitĆ economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas), riuniti d’urgenza ad Abuja per tutta la giornata di ieri, sulla proposta formulata lo scorso fine settimana da una squadra di mediatori tra cui il presidente senegalese Macky Sall e il beninense Thomas Boni Yayi.