Primo appuntamento istituzionale del dopo-elezioni e primo successo per Boris Johnson, che incassa il primo sì alla legge sulla ratifica della Brexit entro il 31 gennaio. La Camera dei Comuni ha dato il via libera con 358 sì e 234 no, senza nessuna sorpresa comunque, visto che il voto dei britannici, tradottosi con una larga maggioranza in Parlamento, ha dato ampio mandato al premier Tory per poter portare a termine il suo programma di uscita dall'Unione europea. Un buon modo per Johnson di apprestarsi alle festività natalizie, per poi riprendere il discorso a gennaio, quando Westminster riaprirà per lo sprint finale, con l'obiettivo di condurre in porto la nave Brexit dopo mesi di furiosa tempesta. Commenta a stretto giro l'Unione: “Prendiamo nota del voto alla Camera dei Comuni. Seguiremo il processo di ratifica nel Regno Unito da vicino. Siamo pronti a fare i passi formali per chiudere l'accordo anche in Ue”. Passaggio, quest'ultimo, che si tradurrà nel voto del Parlamento europeo.
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Verso il futuro
Il voto odierno ha di fatto legittimato il risultato delle elezioni, certificando la supremazia di Johnson a Westminster e aggiungendo un tassello importante, forse il primo realmente concreto, a una vicenda che ormai da troppo tempo teneva in apprensione non solo il Regno Unito ma anche gli altri 27 Paesi dell'Unione europea, costretti a fare i conti con un'incognita che riguardava sì Londra ma anche in buona parte tutti gli altri. Niente di imprevisto stavolta, con il documento che passa (pur con qualche modifica rispetto al testo concordato a ottobre con Bruxelles, fra cui una clausola precedentemente messa nel dossier sul rafforzamento dei diritti dei lavoratori) e permette di vedere finalmente il traguardo: “Il testo dell'accordo Brexit è passato in seconda lettura – ha twittato Johnson -. Questo vuole dire che siamo ancora più vicini al nostro traguardo, ossia 'Get Brexit Done'!”.
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Si rallegra anche Nigel Farage, del Brexit Party, che parla di “momento storico“. Più in generale, in Parlamento sembra tirare un'aria decisamente diversa rispetto a un anno fa, quando May fece registrare un flop storico. Probabilmente, anche a Londra il tema Brexit ha cominciato a logorare (perfino qualche laburista ha votato a favore del premier) e l'obiettivo è di uscirne in fretta per pianificare il futuro.