La Gran Bretagna attiverà all’inizio del 2017, al massimo “entro marzo”, l’articolo 50 del trattato di Lisbona per l’avvio formale dell’iter di divorzio dall’Ue. Lo ha assicurato la premier britannica Theresa May, in una intervista talk show di Andy Marr, sull’emittente britannica Bbc, nella giornata di apertura della Conferenza annuale del Partito Conservatore a Birmingham. E’ la prima volta che la May specifica una data precisa; in precedenza, come in un articolo pubblicato sul Sunday Times, si era limitata a dire che il divorzio sarebbe avvenuto prima delle elezioni tedesche di settembre.
La premier ha anche ironizzato su quanti – non pochi – rifiutano il risultato del referendum e pensano di ricorrere alle corti di giustizia. “Ma andiamo…” avrebbe detto alla conferenza annuale dei Tory, ribadendo che “Brexit significa Brexit” e di volerne “fare un successo”. Il referendum, ha ribadito la politica conservatrice, “e’ stato legittimo”, anzi e’ stato “il più grande voto per il cambiamento che questo Paese abbia mai avuto” e “la Gran Bretagna lascerà l’Ue”.
Il referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea, noto anche come “Brexit” (parola “macedonia” formata da British ed Exit) si è svolto il 23 giugno 2016 nel Regno Unito e a Gibilterra; si è trattato di un referendum consultivo e non vincolante che si è concluso con un voto favorevole all’uscita dalla Ue al 51,9%, contro il 48,1% dei contrari.