Sarà lo storico stadio di Wembley, famoso per essere stato teatro di memorabili partite di calcio, a ospitare il duello tra i sostenitori della Brexit, ossia chi preferirebbe un Regno Unito fuori dall’Unione Europea, e chi al contrario tifa per il “remain”, quindi per una permanenza del Paese nell’Ue. Tutto questo, avviene a soli due giorni dall’attesissimo referendum con il quale i cittadini esprimeranno la loro opinione.
A confrontarsi nell’arena l’ex sindaco di Londra, il conservatore Boris Johnson, il quale usa la Brexit per guidare la fronda interna al premier David Cameron, e il neo sindaco della City, Sadiq Khan, laburista e difensore del fronte “remain”.
In gioco non c’è solamente la permanenza o meno in Europa, ma tutta una serie di effetti “collaterali” che deriverebbero da una ipotetica uscita: dalla crisi dell’ economica britannica al peggioramento del problema dei migranti, fino ad arrivare alla minaccia del terrorismo.
Secondo il magnate della finanza George Soros – lo stesso che nel 1992 scommise contro la sterlina e la lira e vinse affossando le due valute nella peggiore crisi dell’allora Sme – ritiene che con con la vittoria del fronte Brexit si rischierebbe il crollo del “pound”: “vedremo una settimana finire con un venerdì nero e gravi conseguenze per la gente comunque”, ha commentato Soros sul Guardian, il quotidiano progressista che proprio oggi si è schierato a favore del “remain”.