Fumata nera negli accordi tra il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e il premier britannico David Cameron che chiede concessioni in cambio della permanenza della Gran Bretagna nellāUe. Al termine di una cena di lavoro a Londra al numero 10 di Downing Street, Tusk ha detto “niente accordo” ai giornalisti in attesa. Un annuncio ribadito con un laconico tweet: āNo deal yet. Intensive work in next 24 crucialā. Cameron, dal canto suo, ha infatti annunciato che le parti si sono concesse “altre 24 ore di colloqui” prima che vengano rese pubbliche le proposte Ue su tutti i punti sollevati da Londra.
Il premier britannico chiede sostanzialmente allāEuropa che il tanto discusso “freno di emergenza” ai benefit per i cittadini che si trasferiscono nel Regno Unito possa venire introdotto subito dopo il referendum sulla Brexit ā la fuoriuscita della Gran Bretagna dalla ComunitĆ Europea – e che non abbia limiti di tempo. Cameron punta al ātargetā che da anni continua a promettere ai suoi elettori ma che non ĆØ mai riuscito a rispettare: ridurre lāimmigrazione, da mesi ben oltre i 300mila individui lāanno, al di sotto dei 100mila.
Il cosiddetto āfreno di emergenzaā, un meccanismo valido per tutti gli Stati membri, scatterebbe nel caso in cui l’eccessivo afflusso migratorio mettesse sotto pressione i servizi pubblici britannici. L’immigrazione verrebbe limitata non bloccando gli ingressi ā atto contrario agli accordi di Schengen sulla libera circolazione dei cittadini nei Paesi membri Ue – ma i benefit sociali che verrebbero assegnati solo mediante un requisito di residenza di quattro anni dei lavoratori immigrati comunitari. Estromettendo cosƬ i nuovi arrivati che, secondo le intenzioni del Premier, dovrebbero venire āscoraggiatiā da emigrare nellāisola.
Sullāaltro fronte, la ālineaā scelta invece da Tusk ĆØ perfettamente riassunta da quanto scrive sul solito social network azzurrino in cui cinguetta di voler presentare a Cameron delle soluzioni in tutti i punti al centro delle trattative, ma ricorda che Ā«lāaccordo deve essere accettabile per tutti i 28 membriĀ» e che Ā«non ci saranno compromessi sulle libertĆ fondamentaliĀ». Cameron ĆØ avvertito: Schengen non si tocca neppure con proposte āalternativeā.