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Brexit, l’inchiesta del Guardian: corsa dei cittadini Ue per ottenere passaporto Gb

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Anche se al momento non è ancora chiaro quando inizierà il processo di “divorzio” del Regno Unito dall’Unione europea – anche se la premier Theresa May aveva annunciato che il processo sarebbe iniziato entro marzo 2017 – sono molti i cittadini dei Paesi membri, residenti a Londra o più in generale in Gran Bretagna, che temono ipotetiche sorprese negative post Brexit. Proprio per questo è scattata una vera e propria corsa per ottenere un passaporto britannico.

A confermare la notizia è un’indagine del Guardian, secondo la quale le richieste da gennaio ad agosto sono lievitate: in cima alla lista ci sarebbero gli scandinavi, gli irlandesi, seguiti a ruota dagli italiani. Secondo lo storico giornale, i cittadini del Bel Paese che vorrebbero diventare sudditi di Sua Maestà la Regina sarebbero poche decine, non migliaia, ma tuttavia con un tasso d’incremento superiore allo stesso periodo del 2015.

Questi dati, non solo quelli che riguardano gli italiani, sembrerebbero mostrare un certo senso di sfiducia nelle parole della May, che pur aveva rassicurato i cittadini dell’Unione europea che studiano, vivono o lavorano nel Paese, che con la Brexit per loro non sarebbe cambiato nulla.

A dominare la classifica per la corsa ai passaporti sono gli svedesi, con oltre 1000 richieste censite nei primi otto mesi di quest’anno (un terzo delle quali concentrate peraltro nelle due settimane successive al referendum sulla Brexit del 23 giugno) contro le circa 300 del 2015, mentre i danesi si sono addirittura decuplicati, passando da 30 a oltre 300. Poco meno di 300 pratiche sono state poi aperte da cittadini irlandesi mentre gli italiani contendono il quarto posto ai lussemburghesi a quota 150 circa. Pochissimi, se si considera il mezzo milione di presenze stimate; molti rispetto alla ventina scarsa di un anno fa.

 

Edith Driscoll: