Un buco di 10-11 miliardi all’anno nel bilancio dell’Unione europea: questo, secondo la Commissione, è quanto costerà all’Europa l’addio della Gran Bretagna dal novero degli Stati membri. L’effetto Brexit potrebbe dunque avere, come pronosticato, ripercussioni non indifferenti sui conti dell’Ue, venendo meno l’apporto economico di un Paese definito “contributore netto” dal commissario responsabile del bilancio, Gunther Oettinger. Nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles, il commissario ha presentato un documento di riflessione sulle prospettive finanziarie dell’Unione le quali, in un certo senso, dovrebbero fornire alcune indicazioni circa il quadro delle finanze europee dal 2020 in poi. E, in questo contesto, l’uscita del Regno Unito dall’Europa rappresenta una variante da tenere in debito conto: “I tagli saranno necessari nei prossimi 10 anni… Non possiamo far finta che niente sia cambiato con la Brexit”.
Gap finanziario
“La concezione del futuro bilancio dell’Ue deve fondarsi su una visione chiara delle priorità dell’Europa – è riportato nel testo – e sulla determinazione a investire nei settori che le assicureranno potenza economica, durabilità, solidarietà e sicurezza per il futuro”. Nessuna indicazione, però, è stata fornita circa il quadro finanziario dal 2021 in poi (quello attuale copre il periodo dal 2014 al 2020): di certo, come sostenuto da Oettinger, sarà quantomai necessario il riconoscimento del gap nelle finanze Ue che la Brexit provocherà. E, in questo senso, “dovranno essere fatte scelte dure” in seno alle prerogative di risparmio e razionalizzazione delle risorse. Non sarebbero tuttavia previsti ulteriori tagli al personale i quali, secondo la Commissione, “metterebbero a rischio il buon funzionamento delle istituzioni”.
Effetto Brexit
A ogni modo, informazioni più definite sono rimandate alla primavera del prossimo anno quando, come spiegato ancora dal commissario tedesco, sarà possibile delineare con maggiore precisione gli effetti concreti della Brexit: “Se vogliamo avere le idee chiare – ha precisato il commissario – vogliamo prima conoscere le conseguenze esatte della Brexit e le fatture ancora da pagare dopo il 2020”. A quel punto, la linea d’azione “finanziaria” dell’Ue dovrebbe risultare più chiara e, probabilmente, arriverà la presentazione definitiva del piano finanziario post 2020. L’unica certezza, per il momento, è che “una volta che andranno via i britannici verrà meno lo sconto negoziato dalla signora Thatcher”, con conseguente eliminazione di tutti gli sconti che, a questo, hanno fatto seguito.