Si avvicina a grandi passi il momento in cui si dovrĆ discutere del futuro della Gran Bretagna e dalla sua possibile uscita dall’Unione. Per giovedƬĀ e venerdƬ ĆØ infatti previsto un vertice durante il quale il premier britannico David Cameron dovrĆ battersi per ottenere l’approvazione delle riforme negoziate e quindi di vincere poi il referendum presso i suoi concittadini.
Ma, come ha sottolineato il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, “l’Unione Europea non ĆØ mai stata in una situazione cosƬ drammatica come questa settimana”, a cui si aggiunge l’avvertimento del presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker:Ā āNon abbiamo un piano B, abbiamo un piano A: la Gran Bretagna resterĆ nellāUnioneā. Anche il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk ha messo in guardia sulla delicatezza della situazione: “Il rischio di una rottura ĆØ reale, perchĆ© questo processo ĆØ molto fragile, da maneggiare con cura. Quel che ĆØ rotto non si puĆ² riparareā
Il piano di riforme negoziato da Cameron con le autoritĆ europee, prevede di dare maggiori poteri ai parlamenti nazionali, che potranno bloccare una legislazione europea se superano il 55% dei voti.Ā PiĆ¹ controversa la richiesta britannica di vietare una piĆ¹ stretta integrazione europea, alcuni stati temono che possa bloccare la futura costruzione europea.Ā Anche la domanda di non danneggiare i paesi fuori dalla zona euro ĆØ considerata da alcuni come un diritto di interferenza concesso alla Gran Bretagna nellāevoluzione della zona euro.
Ma la riforma che piĆ¹ divide i 28 Paesi membri riguarda i sussidi sociali che vengono concessi ai cittadini europei che cercano lavoro in Gran Bretagna. Cameron ha infatti chiesto che questi finanziamenti vengano tagliati per 4 anni. Polonia, Ungheria, Repubblica ceca e Slovacchia si sono giĆ dichiarati contrari a questa proposta.