La Gran Bretagna è pronta a dire di no alla richiesta, da parte dell’Unione Europea, di un conto da 60 miliardi di euro per il divorzio da Bruxelles. E’ quanto ha dichiarato il ministro degli Esteri, Boris Johnson, in un’intervista alla Bbc, rispondendo ad una domanda sull’eventualità che il capo negoziatore europeo, Michael Barnier, possa avanzare una tale proposta.
Una somma non “ragionevole”
L’ex sindaco di Londra, ha definito la somma “non ragionevole”. La cifra ipotizzata da Bruxelles, secondo diversi media, sarebbe quanto la Gran Bretagna dovrebbe corrispondere all’Unione europea per gli impegni presi in precedenza, prima della decisione di lasciare il “club dei 28”. “Io penso – ha replicato il capo del Foreign Office – che noi abbiamo precedenti illustri in proposito e credo che si ricordi in particolare quello del vertice di Fontainebleau del 1984, quando la signora Thatcher chiese il suo denaro indietro. Io credo che sarà esattamente quello che otterremo anche noi”.
“Di Thatcher ce n’è stata una sola”
Johnson ha più volte ribadito che l’ipotesi che la gran Bretagna continui a versare pagamenti al bilancio dell’Unione europea, anche dopo che sarà stata invocata l’attuazione dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona, “non è ragionevole”. “Di Thatcher ce n’è stata una sola”, ha risposto l’attuale premier britannica, Theresa May, interpellata dai vertici di Bruxelles al riguardo, ma ha concordato con il suo ministro degli Esteri sul fatto che gli elettori britannici “non hanno votato al referendum del 23 giugno” in favore della brexit per “continuare a pagare enormi somme di denaro” al bilancio dell’Unione Europea.