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Brexit, il premier Kenny: “Possibile un referendum per unificare l’Irlanda”

L’Irlanda unificata. E’ una delle ipotesi ventilate dal premier Enda Kenny, che ricordando gli accordi del Venerdì Santo ha sottolineato che l’intesa contiene “l’opportunità che a un certo punto nel futuro, se ci sarà il consenso dei cittadini, si arrivi a un’Irlanda unita con una transizione come quella tra Germania est e ovest dopo la caduta del muro”.  Kenny aveva evocato la possibilità di un referendum in tal senso durante una precedente visita a Bruxelles lo scorso 23 febbraio. Tajani ha sottolineato che i negoziati per la Brexit saranno “una sfida particolare per l’Irlanda” e ha assicurato “piena attenzione del parlamento” alla richiesta irlandese che l’accordo che nel 1998 mise fine al conflitto nell’Ulster “sia incluso in ogni futuro accordo tra Gran Bretagna e Ue”.

Londra: nessuna chiusura dei confini fino alla Brexit

Nel frattempo, il governo britannico ha comunicato che continuerà ad assicurare “il pieno rispetto di diritti e obblighi europei fino al giorno in cui il Regno Unito uscirà dall’Ue, inclusi quindi i diritti di cui godono attualmente i cittadini di stati membri dell’Unione, tra i quali è compresa la libera circolazione delle persone“. La precisazione, riferisce in una nota l’ambasciata italiana a Londra, smentisce le recenti indiscrezioni di stampa su una pretesa intenzione di Theresa May d’imporre restrizioni ai confini fin dall’avvio dei negoziati per il divorzio da Bruxelles previsto entro marzo.

“Per quanto riguarda gli scenari futuri che si profileranno nel corso del negoziato per l’uscita dall’Unione Europea“, la sede diplomatica italiana ricorda che “il governo britannico, al massimo livello politico, ha più volte manifestato formalmente l’intenzione di garantire pienamente i diritti acquisiti dai cittadini europei anche dopo la Brexit, a condizioni di reciprocità”. E “dal canto suo il governo italiano è prioritariamente impegnato a garantire il rispetto dei diritti acquisiti dai cittadini italiani residenti nel Regno nonché ad assicurare la massima tutela possibile a tutti i nostri connazionali” e a informarli “tempestivamente quando saranno disponibili ulteriori indicazioni” da parte di Londra.

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