L’Irlanda del Nord potrebbe rimanere nell’Unione Europea. E’ quanto ha prospettato l’avvocato Ronan Lavery, parlando davanti all’Alta Corte di Belfast. Il legale anti-Brexit nordirlandese, che si oppone insieme ad altri colleghi al risultato del referendum dello scorso 23 giugno nel suo discorso ha fatto riferimento alle disposizioni sull’accordo di pace del Venerdì Santo.
Come sottolineato da Lavery, durante la prima udienza della battaglia legale intentata dal movimento che si oppone alla Brexit, con l’accordo ratificato con un referendum del 1998, la provincia nordirlandese si è riappropriata di una parte della propria sovranità per questioni legate ai cambiamenti costituzionali. Dopo queste premesse, Lavery ha sostenuto che il governo di Londra non può imporre l’uscita dall’Ue all’Irlanda del Nord, dove con circa il 56% dei voti, il 23 giugno prevalse il “Remain“.
La delicata uestione è stata portata davanti all’Alta Corte di Belfast da un gruppo interpartitico di politici che contesta alla premier Theresa May il fatto di imporre l’uscita dall’Ue senza prima passare per un voto a Westmister. Per i contestatori la Brexit sarebbe “un disastro” e metterebbe in pericolo l’accordo del Venerdì santo con cui si riuscì a scrivere la parola fine sul conflitto – durato tre decenni – fra nazionalisti irlandesi e unionisti.