Il referendum sulla permanenza nell’Unione Europea sarĆ un momento storico di estrema importanza, secondo il quotidiano britannico Financial Times. La campagna per il “remain” o per il “leave” ha letteralmente diviso il Paese in due perchĆ© in gioco non c’ĆØ soltanto la sicurezza econimica del Paese, ma anche la democrazia e la libertĆ .
In un articolo pubblicato stamane, il Financial Times ha lanciato un chiaro messaggio ai sostenitori del Brexit: in caso di vittoria dei detrattori dell’Europa, le conseguenze sull’economia britannica sarebbero pesantissime. Un impegno costruttivo con l’Europa, infatti, ha permesso al Regno Unito di fronteggiare numerose minacce, dal terrorismo di matrice islamica al cambiamento climatico, passando per l’aggressivitĆ di Putin e il problema dei migranti. Cosa accadrebbe, quindi, se la nazione fosse isolata dal resto dell’Europa?
Da quando il Paese ĆØ entrato a far parte dell’Unione Europea nel 1973 – ricorda il Finacial Times -, il Prodotto Interno Lordo pro capite ĆØ cresciuto piĆ¹ velocemente rispetto ad altre nazioni come la Francia, la Germania e l’Italia. Far parte di un unico grande mercato, inoltre, ha attirato gli investimenti dall’estero e ha favorito il mercato del lavoro.
Le ragioni del “remain” per il Financial Times sono chiare: un Regno Unito che fa parte dell’Ue ĆØ una nazione piĆ¹ sicura e piĆ¹ salda dal punto di vista economico.
Sulle conseguenze della vittoria del fronte Brexit si ĆØ espressa anche la presidente della Federal Reserve, Janet Louise Yellen, la quale ha confermato i timori del quotidiano britannico per il rallentamento del mercato del lavoro in caso di uscita dall’Ue. La Yellen, durante la conferenza stampa a termine della due giorni del Fomc e delle Fed, ha anche ammesso che il rischio Brexit ĆØ un fattore importante per le decisioni di politica monetaria della Federal Reserve: “Eā corretto dire che ĆØ uno dei fattori che ha influenzato la decisione di oggi – ha specificato, aggiungendo che – potrebbe avere a sua volta delle conseguenze per le prospettive economiche degli Stati Uniti”.