Piano May bocciato dai Comuni, opposizioni piĆ¹ che mai sul piede di guerra e Theresa May che incassa la fiducia ma naviga a vista: una situazione tutt'altro che distesaĀ nel Regno Unito, con il dossier Brexit a scottare sul tavolo di Downing Street dopo il naufragio della premier Tory alla prova del Parlamento. L'ennesima riga rossa sul piano elaborato dal primo ministro, ritenuto l'unico possibile per accontentare l'Ue dalla schiera dell'esecutivo che ancora la sostiene, uno svilimento della sovranitĆ britannica per gli oppositori che (ora ĆØ chiaro) sono la stragrandeĀ maggioranza. Ma l'incertezza post-voto cambia poco nella sostanza dell'accordo.Ā La Gran Bretagna, ma anche l'Ue, potrebbero virare su quello che, al momento, sembra essere il compromesso piĆ¹ logico: “Il modello Canada Plus – ha spiegato a In Terris Bepi Pezzulli, direttore di Select Milano e autore del volume 'L'altra Brexit' -, un accordo bilaterale non con un vassallo ma con uno Stato sovrano”.
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Dott. Pezzulli, pochi mesi fa si parlava di una Brexit come opportunitĆ per il Regno Unito, con un occhio su mercati internazionali che apriva varie strade alternative per la sovranitĆ britannica. Accordo May bocciato: qual ĆØ la situazione ora?Ā
“Mi sembra vada nella stessa direzione. Il piano che era stato proposto da Theresa May lasciava l'Unione europea in una posizione troppo dominante, cioĆØ trasformava il Regno Unito in uno stato vassallo dell'Ue. Avrebbe mantenuto la nazione nell'unione doganale a tempo indefinito, quindi precludendo la possibilitĆ di fare accordi bilaterali col commercio internazionale. Quindi il voto di ieri certifica che il Regno Unito non ĆØ disposto a fare qualunque tipo di accordo: l'unico che si puĆ² trovare con l'Unione europea ĆØ bilaterale, ovvero che consenta alla Gran Bretagna di stipulare altri accordi in giro per il mondo, in particolare con la Cina, con l'India, l'Australia e la Nuova Zelanda, senza essere vincolata alla politica commerciale europea”.
Ragionando per ipotesi: senza May sarebbe stato “No deal”?
“Ci sono due possibilitĆ : o la hard Brexit, quindi l'uscita senza accordo, o un'intesaĀ soddisfacente, tra pari. CioĆØ, allo stesso modo di come l'Unione europea ha fatto l'accordo col Canada, allo stesso modo dovrebbe farlo con la Gran Bretagna, cioĆØ con uno Stato sovrano, non vassallo. Torna di attualitĆ il piano che era stato proposto da Donald Tusk: fare tra Ue e Uk un accordo uguale a quello che era stato fatto con il Canada, cioĆØ tra pari”.
Quindi non solo questa soluzione andrebbe a vantaggio della Gran Bretagna ma sarebbe anche l'unica percorribile dall'Ue…
“L'Unione europea ha il grosso problema che se si fa l'hard Brexit, dovrĆ per forza avere una frontiera in Irlanda. PerchĆ© se decidesse il contrario, dovrebbe concedere lo stesso privilegio a tutti i Paesi che aderiscono all'Organizzazione mondiale del commercio che sono 163. Quindi, l'Ue in questo momento si trova con le spalle al muro ed ĆØ nel suo interesse trovare un accordo bilaterale con l'Inghilterra. C'ĆØ ancora tempo e si puĆ² fare. Questo tipo d'intesa significa: zero tariffe contro zero tariffe, quindi accordo sulle merci; mutuo riconoscimento sui servizi e un'equivalenza rafforzata sui servizi finanziari. Questa secondo me sarebbe la quadratura del cerchio”.
Un accordo possibile anche con un altro governo?
“SƬ, certo. E' assolutamente possibile perchĆ© consentirebbe all'Unione europea di essere legata al Regno Unito e a quest'ultimo di essere libero di fare accordi bilaterali”.
Quindi l'incertezza politica britannica non compromette le linee generali della Brexit…
“No, vengono rafforzate perchĆ© si ĆØ dimostrato che il Parlamento non ĆØ disposto ad accettare un cattivo accordo. Questo piano della May ĆØ stato soprannominato 'Brino', ovvero 'Brexit in name only', quindi di fatto tenevaĀ l'Inghilterra dentro l'Unione europea ma senza poteri d'influenza, quindi uno stato vassallo. E uno Stato cosƬ ricco, grande, potenza nucleare, non lo fa per nessuno. Quindi l'Ue, come ha fatto l'accordo con il Canada, deve farlo con il Regno Unito. Quindi Canada Plus: accordo commerciale piĆ¹ i servizi finanziari”.