La premier britannica Theresa May ha una posizione chiara: non ci dovrebbe essere nessun secondo referendum sull’indipendenza della Scozia. E’ quanto ha riferito un portavoce di Downing Street, Greg Swift, secondo quanto riporta il sito Bloomberg. Secondo lo stesso portavoce, niente è stato deciso su un eventuale stop alla libera circolazione dei cittadini Ue in Gb.
Lo spettro di un referendum scozzese
Secondo quanto riferito dal “Times”, la premier britannica Theresa May, attribuisce attribuisce alla prime minister scozzese, Nicola Sturgeon, l’intenzione di indire prossimamente un nuovo referendum sull’indipendenza della Scozia, in coincidenza con l’avvio, previsto a marzo, dell’iter per la Brexit. Lo scrive con ampio rilievo The Times, secondo cui May teme “una crisi della devolution”. Il quotidiano conservatore ricorda che la premier ha la possibilità di negare il referendum, ma una decisione di questo tipo rischia di provocare una vera e propria crisi costituzionale e anche la sfaldamento di fatto del Regno Unito.
Divieto di libera circolazione per i migranti
Inoltre, la May ha l’intenzione di abolire la libera circolazione per i migranti dell’Unione Europea a metà marzo, in coincidenza con l’avvio delle procedure per la Brexit. A riferirlo è il quotidiano conservatore “The Telegraph”, secondo cui “la premier ha l’intenzione di affermare che i cittadini Ue, dopo l’avvio dell’articolo 50, non avranno più automaticamente il diritto di rimanere in maniera permanente nel Regno Unito”. Il giornale inglese ricorda che dopo la Brexit i cittadini europei potranno essere soggetti a visto e vedere limitato l’accesso al welfare mentre a quelli già presenti in Gb verranno garantiti tutti i diritti fin quando l’Ue li garantirà ai cittadini britannici. Non solo. Il “Telegraph” ipotizza nuove tensioni tra Londra e Bruxelles, in quanto Bruxelles intende chiedere a May di garantire la libera circolazione dei cittadini europei fino al 2019.