“Durante la sua appartenenza all’Ue, la Gran Bretagna ha assunto, e assumerà, impegni finanziari. Dovranno essere onorati in pieno. Questo sarà un elemento essenziale dei negoziati per una separazione ordinata”. E’ la risposta data dal portavoce della Commissione europea in risposta a uno studio del comitato finanziario della Camera dei Lord che ipotizzava l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea nel 2019 “senza spendere un soldo”.
Lo studio è stato riportato dal quotidiano britannico The Guardian, giornale che si autodefinisce “principale voce liberal del mondo”. Secondo l’analisi della Camera dei Lord, la Gran Bretagna non avrebbe “obblighi legali” sia nei confronti della tranche da 60 miliardi di euro definita dalla Commissione, sia rispetto agli impegni sul budget sottoscritti da David Cameron nel 2013. Nel testo si stima che Bruxelles non avrebbe alcuna chance di recuperare il denaro, poiché il governo britannico si troverebbe in una posizione forte.
“Pur in presenza di interpretazioni diverse, concludiamo che se non c’è accordo, tutta la legislazione Ue, comprese le norme sui contributi finanziari in essere, non avrà più validità e la Gran Bretagna non avrà alcun obbligo di versare contributi” scrive la commissione. Ma, avvertono i pari, “Ciò non sarebbe auspicabile per gli altri Paesi Ue che dovrebbero ripianare il buco nel bilancio creato dall’uscita dei Londra senza transizione. Danneggerebbe inoltre le prospettive di accordi amichevoli su altre questioni”. “Tuttavia – concludono i Lord – la possibilità che la Gran Bretagna esca dal negoziato senza obblighi finanziari fornisce un importante contesto”.