āLeave or remainā ālasciare o restareā. Questo il quesito con cui 45 milioni di cittadini britannici si stanno confrontando in queste ore. Le urne per il referendum sul Brexit sono state aperte alle 7 ora locale e chiuderanno alle 22.00. Poi ci sarĆ lo spoglio. I sondaggi al momento indicano un leggero vantaggio del “remain” sul “leave”.Ā Comunque vada sarĆ un momento storico dal quale lāEuropa uscirĆ profondamente cambiata. Se dovessero vincere i āsƬā il concetto di Ue sarĆ rivoluzionato. LāUnione perderebbe soliditĆ diventando unāorganizzazione non perpetua ma dalla quale si puĆ² uscire liberamente. Un precedente pericoloso in termini di stabilitĆ politica ed economica. La vittoria del ānoā sul fil di lana imporrebbe, invece, una riflessione profonda alle istituzioni comunitarieĀ riguardo a cosa non abbia funzionato se uno degli Stati fondatori, il Regno Unito, ĆØ stato ad un passo dal dire addio al sogno europeo.
Di certo cāĆØ che una eventuale affermazione del āsƬā avrebbe effetti irreversibili. Sul punto il presidente della commissione europea, Jean Claude Juncker, ĆØ stato chiarissimo. āVoglio dire agli elettori britannici che non ci sarĆ nessun altro tipo di negoziato dopo quello giĆ concluso a febbraio con lāUe, dove il premier David Cameron ha ottenuto il massimo di quello che poteva avere e noi abbiamo concesso il massimo di quello che potevamo dareā ha spiegato. āEā dallāinizio della campagna elettorale che difendo il punto di vista che abbiamo bisogno di un accordo giusto ed equo con la Gran Bretagna, ed ĆØ quello che abbiamo fattoā. Lāauspicio di Bruxelles ĆØ il fallimento del Brexit, ma Juncker ha chiarito che lāUe non giocherĆ alcun ruolo a riguardo.
Il dibattito, semmai, prosegue in Gran Bretagna e si trasforma nellāennesimo duello a distanza tra il premier David Cameron e il nazionalista scozzese Nigel Farage, che dopo aver perso la battaglia per lāautonomia della sua terra spera di vincere quella per lāuscita dallāEuropa dellāintero Regno. Per Farage quello del referendum sul Brexit ĆØ un āindependence dayā a prescindere dallāesito finale. Anche perchĆ©, garantisce, se dovesse prevalere il ānoā a fare armi e bagagli sarebbero āDanimarca o Olandaā. Insomma lāEuropa ĆØ morta, comunque la si metta. āAssurdo parlare dāindipendenzaā ha tuonato il premier conservatore, rispondendo al rivale e allāex sindaco di LondraĀ Boris Johnson, pure lui schierato per il āleaveā. Cameron ha poi rimarcato che sulla questione deve serenamente decidere il popolo britannico, che ĆØ āsovrano e questa consultazione lo dimostraā.
A preoccupare BruxellesĀ ĆØ soprattutto lāimpatto economico che una eventuale uscita dallāUe potrebbe provocare. Negli ultimi giorni, per la veritĆ , le borse hanno iniziato a tirare il fiato, considerata la risalita del āremainā nei sondaggi. La sterlina ĆØĀ intanto in ripresa sullāeuro, e in frenata sul dollaro, mentre i mercati recuperano a metĆ di una seduta poco ispirata e attendista, condizionata dalla vigilia del voto. Rimane in lieve calo solo Milano, che cede lo 0,08%. Brilla Francoforte, in rialzo dellā1,04%. Londra segna +0,66%, Parigi +0,73% e Madrid +0,59%. E se la stampa britannica sembra spaccata tra i āleaveā (come The Daily Telegraph e The Sunday Times) e i āremainā (The Guardian e The Times), anche il mondo industriale appare diviso: 1.300 dirigenti britannici, inclusi gli amministratori delegati di 51 delle 100 compagnie piĆ¹ quotate dellāindice āfootsieā, si appellano perchĆ© il voto sia contro la Brexit. Le piccole imprese invece uscirebbero volentieri dalla Ue.