Michel Temer, presidente in carica della repubblica federativa del Brasile, è stato formalmente accusato di corruzione, sulla base delle rivelazioni dell’imprenditore pentito Joesley Batista. I crimini “gravi” di cui parla la Procura, riguarderebbero l’accettazione di tangenti da parte della massima autorità brasiliana la quale, proprio in virtù del ruolo ricoperto, vedrebbe aggravarsi la sua posizione. L’accusatore, leader di un’importante società produttrice di carne, avrebbe tirato in ballo fatti risalenti al 2007, quando Temer avrebbe ricevuto denaro da diversi imprenditori tra i quali lo stesso Batista (tramite un intermediario). Le ipotesi formulate dagli investigatori riguardano dunque presunte collusioni fra azienda e autorità pubblica, la quale avrebbe permesso di eludere i controlli e le tasse sull’export.
L’accusa a Temer
Come ricordato dai media locali, si tratta del primo presidente del Brasile che si ritrova a dover rispondere formalmente dell’accusa di corruzione davanti al Tribunale Supremo. Solo qualche ora prima dell’accusa da parte della Procura, Temer aveva detto con tono anticipatore che “niente ci distruggerà, né a me, né ai nostri ministri”. Già nel mese di maggio, i cittadini brasiliani erano scesi in piazza contro il capo di Stato, già allora sospettato di illecito. Il procuratore generale della Repubblica, nel frattempo, ha chiesto al leader del Paese un risarcimento per danni morali pari a 10 milioni di real, richiesta che sarà valutata dalla Corte suprema incaricata di chiarire l’intera faccenda.
Ombra impeachment
Intanto, Temer si professa innocente dicendosi sicuro di voler dimostrare la sua estraneità ai fatti davanti ai giudici. Qualora le accuse avessero seguito, però, il rischio che potrebbe palesarsi per il presidente, già oggetto di protesta da parte della popolazione (a conferma della sua impopolarità), è che si possa ripetere il percorso del suo predecessore, la presidente Dilma Rousseff, rimossa dal suo incarico tramite impeachment. Un processo già invocato dai partiti di opposizione che, nelle ore immediatamente successive alla formalizzazione delle accuse, hanno iniziato a spingere per la rimozione di Temer e per l’organizzazione di nuove elezioni. Il procuratore Janot, nel frattempo, ha fatto sapere nella sua relazione che i presunti crimini “hanno un alto grado di riprovazione, che provocano sconvolgimenti sociali e producono tensioni sociali”.