Squalcosa di straordinario quello che è riuscito a fare Volodymyr Zelenskij, attore, comico, star del programma “Servo del Popolo” e candidato presidente del quasi omonimo partito, fondato proprio sull'onda lunga dello show di cui è protagonista. Il “Beppe Grillo” ucraino si era candidato per sfida, finisce che (quando è stato completato lo scrutinio in metà delle sezioni) risulta eletto presidente con numeri monstre: si parla addirittura del 72%, anche 73%. E lui già festeggia, perché se i numeri sono davvero questi si tratta quasi di un plebiscito: “A tutti i cittadini dei Paesi post-sovietici, dico: guardateci! Tutto è possibile!”. E anche Poroshenko fa eco, ma al senso inverso, ammettendo la sconfitta: per gli exit poll sarebbe tra il 25,3% e il 27,3%.
Il voto
Si tornava a votare in Ucraina, per il ballottaggio per deciderer chi fra Petro Poroshenko e Volodymyr Zelenskij si sarebbe aggiudicato la vittoria definitiva delle presidenziali. Una sfida interessante quella fra il presidente uscente (rappresentate del partito Solidarietà e il comico del Servitore del Popolo, a più riprese definito il “Beppe Grillo ucraino”, anche in virtù dei clamorosi risultati del primo turno, nel quale l’attore 41enne aveva incassato il 30,4% delle preferenze, contro appena il 16% del suo rivale, senza comunque riuscire a ottenere la maggioranza per aggiudicarsi da subito il trionfo. Alle urne ci si potrà recare fino alle 20 (ora locale, le 19 in Italia) e, alle 11 del mattino l'affluenza aveva raggiunto il 18,13%, facendo registrare picchi nella regione di Zaporozhye (24,62%), nell'area meridionale del Paese.
L'ascesa di Zelenskij
I risultati del primo turno elettorale, chiuso nettamente in favore dell'outsider diventato poi insidiosissimo rivale, hanno influenzato inevitabilmente i sondaggi della settimana pre-voto, nei quali Zelenskij veniva dato in netto vantaggio con il 70% del gradimento popolare, dati rilevati dall'agenzia Rating che, in occasione della prima tornata, aveva fornito un'analisi affidabile. La stessa agenzia, però, aveva riportato come, secondo gli ultimissimi sondaggi prima del ballottaggio, il margine si fosse ridotto al 52%, portando i consensi verso Poroshenko al 19%. Numeri lontani dalla competitività seppure in aumento. Nel corso del ballottaggio allo Stadio Olimpico di Kiev, Zelenskij aveva detto di essere “solo una persona venuta a rompere il sistema”, forte del largo consenso ottenuto al primo turno e di una popolarità crescente dovuta anche al suo ruolo fittizio di presidente nella popolare trasmissione “Servo del popolo”, che ha poi dato il nome al suo partito. Al voto erano chiamati 30 milioni di ucraini, l'affluenza si è fermata al 45%.