A Gombe, nel nord est della Nigeria, un’ esplosione in una stazione di autobus provoca la morte di almeno 20 persone. Il 31 ottobre scorso gli estremisti islamici di Boko Haram avevano ucciso 30 civili. Uno dei testimoni dell’attentato ha descritto una scena raccapricciante con corpi ovunque. Il rapporto della polizia ha parlato di 19 morti e 25 feriti e, secondo quanto riporta la Croce Rossa, il bilancio è destinato a salire. Nessuno ha rivendicato per ora l’attentato anche se tutte le piste conducono al gruppo terroristico di Boko Haram.
Negli ultimi mesi sono aumentate in maniera esponenziale le carneficine da parte di questi integralisti. Un grande incendio ha impedito ai soccorritori di avvicinarsi nel luogo dell’attentato. Un responsabile della Croce Rossa di Gombe ha riferito che la prima esplosione è avvenuta nel parcheggio di Dukku, tra i bus e la gente in attesa di partire.
Lo Stato di Gombe confina con quelli di Borno e di Yobe, le due aree della Nigeria settentrionale più colpite dal gruppo fondamentalista islamico Boko Haram. DaL 2009 vi sono stati 13 mila morti e più di un milione e mezzo di profughi. Il sanguinario gruppo armato ha già rivendicato numerosi attentati a stazioni d’autobus e ha colpito spesso passeggeri in partenza verso il Sud della Nigeria, a maggioranza cristiana, mentre il nord è prevalentemente musulmano.