Ancora orrore in Niger dove gli estremisti di Boko Haram hanno ucciso 40 persone. Il governatore della regione di Diffa ha riferito che gli uomini del Califfato nero sono sconfinati dalla vicina Nigeria e giunti in due villaggi del Paese ne hanno saccheggiato i negozi e dato alle fiamme le abitazioni. Il loro passaggio ha lasciato ancora una volta una scia di sangue prima che l’esercito ne perdesse le tracce. Già ad aprile scorso il Paese subì l’attacco dei terroristi che uccisero 58 persone.
Una violenza senza confini che pochi giorni fa ha visto morire 63 persone nel nordest della Nigeria a causa dell’esplosione di alcune bombe artigianali trovate in un campo abbandonato di Boko Haram. Il 15 giugno due attentati suicidi del Califfato nero hanno sorpreso i cittadini della capitale del Ciad, N’Djamena, provocando la morte di 33 persone tra civili e militari. Nello stesso giorno il villaggio nigeriano di Babbangida è stato assediato dai terroristi che hanno usato le donne come scudo umano per difendersi dall’esercito.
Dal 2009, Boko Haram ha provocato oltre 14 mila morti e un milione e 600 mila sfollati e l’eccidio del 2015 è il peggior massacro compiuto dal Califfato africano. Il gruppo nasce sotto la spinta del teologo islamico Ustaz Mohammed Yusuf e attualmente è formato da almeno 10 mila miliziani ben equipaggiati e perfettamente addestrati. Dopo l’arresto di Yusuf 6 anni fa, la leadership è passata ad Abubakar Shekau artefice del rapimento delle 200 studentesse e del feroce attacco nei dintorni di Baga.