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Bocciato il mandato: riforma rinviata

Rinviata la direttiva europea sul copyright, per la gioia di Wikipedia e delle altre piattaforme che si vedevano minacciate dalla riforma

Il voto

La Plenaria del Parlamento europeo ha respinto l'avvio del mandato a negoziare un compromesso con il Consiglio Ue sul provvedimento. Il testo che avrebbe dovuto dare il via libera all'inizio del negoziato, messo a punto dalla Commissione giuridica di Strasburgo, è stato bocciato dall'aula. I voti contrari sono stati 318, i favorevoli 278, gli astenuti 31. Il testo sarà di nuovo all'esame della Plenaria e sarà votato nella prossima sessione di settembre.

La vicenda

Il Regolamento del Parlamento europeo prevede che se almeno il 10% dei deputati si oppone all'avvio di negoziati con il Consiglio sulla base del testo votato in commissione, si procede a una votazione in seduta plenaria. Martedì, entro la mezzanotte, il numero di deputati necessario ha presentato le proprie obiezioni e dunque il testo è arrivato al voto dell'assemblea che ha respinto l'avvio del negoziato.

Deluso

Mi dispiace che la maggioranza dei deputati non abbia sostenuto la posizione che io e la commissione giuridica abbiamo preparato. Ma ciò fa parte del processo democratico – ha commentato il relatore Axel Voss -. Torneremo sul tema a settembre con un ulteriore valutazione per cercare di rispondere alle preoccupazioni dei cittadini, aggiornando nel contempo le norme sul diritto d'autore per il moderno ambiente digitale“.

Di Maio

Esulta, invece, Luigi Di Maio, da sempre contrario alla riforma. “Oggi è un giorno importante, il segno tangibile che finalmente qualcosa sta cambiano anche a livello di Parlamento europeo” ha scritto il vicepremier italiano su Facebook. “La seduta plenaria di Strasburgo – ha aggiunto – ha rigettato il mandato sul copyright al relatore Axel Voss smontando l'impianto della direttiva bavaglio. La proposta della Commissione europea ritorna dunque al mittente rimanendo lettera morta, il segnale è chiaro: nessuno si deve permettere di silenziare la rete e distruggere le incredibili potenzialità che offre in termini di libertà d'espressione e sviluppo economico”.  

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