Stavolta ĆØ ufficiale, sia la candidatura che il possibile “derby”: Michael Bloomberg annuncia la sua corsa alle presidenziali, accodandosi ai democratici giĆ in lizza quando la campagna per le primarie ĆØ giĆ ben avviata. Forse il momento giusto, perchĆ© la presenza di un altro “tycoon” qualche equilibrio potrebbe spostarlo, anche considerando che i numerosi dibattiti fra i candidati dem hanno tutt'altro che chiarito le gerarchie. L'obiettivo di Bloomberg perĆ² va giĆ al di lĆ dello scoglio delle primarie.Ā “CorrerĆ² per la presidenza per sconfiggere Donald Trump e ricostruire l'America”, ha detto sul sito della sua campagna elettorale, confermando le voci su una sua partecipazione e, nondimeno, mettendo subito le cose in chiaro con il rivale: correre insieme per diventare il tycoon numero uno. La sfida diretta a Trump, in realtĆ , l'avevano lanciata un po' tutti: Biden, Sanders e anche altri come O'Rourke, che poi si ĆØ ritirato. Ovviamente, considerando la caratura del personaggio, forse quella di Bloomberg ĆØ la sfida che piĆ¹ si avvicina al mondo del presidente, dal quale comunque l'ex sindaco di New York si dichiara molto diverso, ovvero “un attivista e un risolutore di problemi, non un parlatore“.
Campagna billionaire
Bloomberg, 77 anni, ĆØ stato esaustivo nella sua panoramica poco lusinghiera dell'attuale presidente: “Trump rappresenta una minaccia esistenziale per il nostro Paese e per i nostri valori. Se dovesse vincere ancora, non riusciremo mai piĆ¹ a riparare i danni… Credo che lāinsieme delle mie esperienze nel campo degli affari, dellāamministrazione e della beneficenza sia unico. Eā ciĆ² che mi consentirĆ di vincere e di guidare il Paese”. In sostanza, secondo Bloomberg gli Stati Uniti non possono permettersi “altri quattro anni di azioni sconsiderate e non etiche del presidente Trump” e, per riuscire a scardinarlo dalla Resolute dello Studio Ovale, il billionaire di Brighton potrebbe investire cifre mostruose, un po' per staccare i rivali giĆ navigati e un po' per riuscire a raccogliere quei consensi che, al momento, potrebbero mancare. La sensazione ĆØ che i numeri di Biden (il dem in vantaggio nei sondaggi) potrebbe non raggiungerli, cosƬ come quelli sufficienti per fronteggiare l'ala piĆ¹ estrema del partito (Sanders e Warren). Anche per questo, larga parte dell'investimento verrĆ fatto nella campagna pubblicitaria. PiĆ¹ qualche slogan ben piazzato: niente stipendio presidenziale e, soprattutto, nessun soldo dalle donazioni pubbliche. Un biglietto da visita interessante ma per un candidato come Bloomberg l'impressione ĆØ che serva anche qualcos'altro.
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