Una maxi operazione anti jihad in quattro città della Turchia, fra cui Istanbul, ha portato all’arresto di 21 persone sospettate di appartenere al sedicente Stato Islamico. Fra questi figurano cittadini stranieri la cui nazionalità non è stata ancora rivelata. Tre dei presunti miliziani si preparavo ad attraversare il confine in direzione Siria. Oltre alla vecchia Bisanzio il blitz si è svolta anche a Izmit, Sanlirfa e Mersin. Il Paese è considerato il principale punto di passaggio delle reclute, specie quelle europee, verso la Siria, dove l’Isis controlla ampie porzioni di territorio, lungo la frontiera fra i due Stati.
Il primo luglio scorso, la polizia aveva arrestato altri sette uomini del Califfato, di cui alcuni che avevano combattuto in Siria, nell’Ovest della Turchia. I Paesi occidentali contestano regolarmente al governo islamo-conservatore di Ankara di chiudere un occhio nei confronti delle organizzazioni radicali in guerra contro il governo del presidente siriano Bashar al Assad. Ma la Turchia respinge le critiche. Da due settimane, i media turchi affermano che il governo sta pensando ad una operazione militare in Siria per far allontanare dalle sue frontiere i jihadisti e impedire nello stesso tempo l’avanzata delle forze curde, che controllano ormai una gran parte della zona di frontiera turco-siriana.