Non ci sono più i numeri di dicembre ma il clima di tensione che accompagna le manifestazioni dei gilet gialli continua a mantenersi elevato. La situazione è degenerata nuovamente a Parigi, dove si sono radunati 5 mila manifestanti: momenti di particolare apprensione quando, sulla spianata dell'Hotel des Inavalides si sono radunati numerosi dimostranti, venuti in contatto con le Forze dell'ordine quando fra di loro sono comparsi alcuni black-bloc. Disordini, qualche episodio di lancio di oggetti (bottiglie, sampietrini), fino all'utilizzo dei gas lacrimogeni per disperdere la folla. Una giornata complicata per la capitale francese, uscita malconcia (pur senza i danni di un paio di mesi fa) poiché nuovamente alle prese con una protesta che continua a tenere sul chi vive non solo Parigi ma tutta la Francia (41.500 manifestanti in tutto il Paese nella giornata di ieri, comunque in calo rispetto a una settimana fa).
Gravi insulti a Finkierlkarut
Le proteste di sabato, però, hanno conosciuto momenti al di fuori sia della protesta politica che sociale visto che, nel mirino dei manifestanti, è finito il filosofo e accademico Alain Finkierlkarut il quale, stando a un video postato su Twitter, è stato bersagliato da insulti antisemiti da un gruppo di gilet gialli incontrato per le vie di Parigi. “Sporco ebreo”, “sporco sionista”, “la Francia è dei francesi”, sono alcune delle grida che si riescono a distinguere nel filmato che, in pochissimo tempo, ha fatto il giro del web. Il filosofo è stato fatto oggetto di insulti estremamente aggressivi e, infine, “invitato” ad allontarsi finendo anche strattonato per un braccio. Un episodio che, forse più della presenza dei black-bloc, va a segnare il 14esimo sabato di manifestazioni da parte dei gilet gialli.
Macron: “Intollerabile”
Su quanto accaduto a Finkierlkarut è arrivato il commento lapidario del presidente francese, Emmanuel Marcon, secondo il quale “gli insulti antisemici che ha subìto sono la negazione assoluta di chi siamo e di ciò che ci rende una grande nazione. Non li tollereremo. Finkielkraut non è solo un eminente uomo di lettere, ma un simbolo di ciò che la Repubblica permette a tutti”.