Il Belgio oggi è paralizzato paralizzato e isolato per uno sciopero generale che ha bloccato i voli in partenza e in arrivo nei due aeroporti principali di Bruxelles e Charleroi, interrotto tutti i collegamenti ferroviari internazionali e chiuso i porti, in una protesta contro il piano di austerità del governo di Charles Michel. Oltre ai trasporti, si sono fermate scuole e uffici pubblici, con un picchettaggio persino davanti al quartier generale dell’Unione europea.
I sindacati belgi hanno parlato di “grande riuscita”. La segretaria generale della Confederazione dei sindacati cristiani, Marie-Helene Ska, ha detto che “non c’è mai stato uno sciopero così forte, unitario, dal nord al sud e dall’est all’ovest del Belgio: non è uno sciopero corporativo ma un segnale forte”.
Blocchi stradali rendono difficile anche la circolazione privata e moltissimi negozi sono rimasti chiusi anche a Bruxelles, che oggi ospita alcuni importanti appuntamenti delle istituzioni comunitarie, il Consiglio Agricoltura e il Consiglio Affari esteri. Lo sciopero di oggi conclude una serie di quattro lunedì di paralisi parziali dei servizi, che hanno riguardato le diverse zone del Paese prima di unirsi nella “greve” odierna. I sindacati contestano le scelte di politica economica del governo di centro destra guidato dal liberale Claude Michel.