Regno Unito e Ue sono d'accordo sul 75% degli aspetti da inserire nel progetto di trattato sulla Brexit, ma “il 25% che manca, in particolare la questione Irlanda e Irlanda del Nord, è molto serio”. Lo ha detto il capo-negoziatore dell'Ue per la Brexit, Michel Barnier, in un discorso all'European Union Institute for Security Studies.
Pochi progressi
Barnier ha sottolineato che ci sono stati “pochi progressi“, anche se “stiamo lavorando su questioni tecniche”. Per il capo-negoziatore Ue, “i due punti chiave dove c'è il rischio di fallimento sono la governance dell'accordo (sulla Brexit) e la questione nord-irlandese“. Nel suo discorso Barnier ha delineato una serie di priorità per le discussioni sulle relazioni future in particolare nei settori della politica estera e la sicurezza, come consultazioni regolari sulla politica estera, contributi britannici alla politica di aiuti allo sviluppo dell'Ue, la partecipazione del Regno Unito ad alcuni progetti di ricerca, lo scambio di informazioni sui cyber-attacchi e un accordo per lo scambio di informazioni di intelligence. Sulla partecipazione a Galileo, Barnier ha escluso che dopo la Brexit il Regno Unito o le sue imprese possano avere accesso a alcune “informazioni sensibili”, in particolare il servizio di navigazione Prs (Public Regulated Service, ndr) .
Cooperazione
Federica Mogherini, da parte sua, in un discorso all'European Union Institute for Security Studies, ha rassicurato sul fatto che, nonostante la Brexit, “il nostro futuro è di partnership e cooperazione stretta”, ha spiegato Lady Pesc, sottolineando la necessità di avere “canali di comunicazione per discutere e coordinare la politica estera” tra Regno Unito e Unione Europea. L'Alto rappresentante ha proposto la creazione di un “meccanismo di consultazione per coordinare la nostra risposta” alle crisi internazionali” e un “meccanismo per condividere informazioni in modo sicuro”. Mogherini ha anche invitato il Regno Unito a continuare a “prendere parte” alle missioni Ue e a “sviluppare insieme le nostre capacità militari” in particolare collaborando con con la cooperazione strutturata permanente e con l'Agenzia di difesa europea. “Siamo pronti a lavorare insieme a livello diplomatico, sul terreno e quando si tratta di capacita' militari”, ha assicurato Mogherini.