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Barcone naufraga davanti alle coste libiche, i 4 superstiti: “Eravamo 107”

Ennesima tragedia del mare. Un barcone carico di migranti è naufragato sabato pomeriggio a circa 30 miglia a nord delle coste libiche. I quattro superstiti hanno riferito che a bordo vi erano 107 persone. Otto i cadaveri recuperati entro sera, ma le stime dei superstiti fanno pensare che i morti possano essere molti di più.

Le operazione di soccorso sono state coordinate dalla centrale operativa della Guardia Costiera di Roma. Per effettuare il salvataggio, a causa delle pessime condizioni meteo sono state dirottate diverse nella zona del naufragio numerose unità della marina impegnate nel dispositivo Frontex, compresi un aereo e un elicottero, nonché alcuni mercantili.

All’alba di oggi sono stati tratti in salvo altri 61 migranti, tra cui alcuni neonati, intercettati lungo la strada che da Crotone conduce a Capo Colonna. Hanno raccontato di essere di nazionalità irachena ed iraniana e di essere salpati con una barca a vela dalla Turchia e sbarcati in Italia su un gommone. Tutti i migranti sono in buone condizioni salute; ora si trovano nel Centro di prima accoglienza di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone.

I diversi interventi di soccorso nel Mediterraneo, nel tratto che dal Nord Africa (principalmente dalla Libia) porta sulle coste siciliane, hanno consentito nella sola giornata di venerdì di trarre in salvo complessivamente 550 persone.

I vari interventi sono stati coordinati dalla centrale operativa di Roma della Guardia Costiera: vi hanno partecipato 2 motovedette della stessa Guardia costiera salpate da Lampedusa, la nave Bettica della Marina Militare (inquadrata nel dispositivo Mare Sicuro), un peschereccio, un mercantile e la nave Aquarius della organizzazione non governativa Sos Méditerranée.

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